Nusca: una cabina di regìa per snellire la ricostruzione

21 Giugno 2014

Il coordinatore delle aree omogenee: combattere l’eccessiva burocratizzazione Lunedì a Fossa l’incontro dei sindaci del cratere con il sottosegretario Legnini

L’AQUILA. Meno burocrazia, una legge urbanistica regionale con la creazione di una cabina di regia della ricostruzione, più risorse e riduzione dei tempi previsti per la conclusione della ricostruzione da 10 a cinque anni. Sono solo alcune delle richieste che i sindaci del cratere sismico faranno lunedì al sottosegretario all’Economia con delega alla Ricostruzione, Giovanni Legnini, che avrà davanti a sé diverse ore di confronti nella sede dell’Ufficio speciale per la ricostruzione dei comuni a Fossa. Dalle 9 alle 10.30 con i sindaci dei paesi dentro al cratere; fino alle 12 con quelli fuori cratere. Un incontro voluto dal coordinatore delle aree omogenee, Emilio Nusca, e che nasce dall'esigenza di fare il punto sulla ricostruzione, ma anche di mettere sul tavolo, davanti all’esponente di governo, cosa funziona e cosa no, quali aspetti lasciare intatti e quali rivedere del processo di ricostruzione. Con un punto fermo: l’attuale assetto di governance non si tocca. Il «vangelo» della ricostruzione del cratere sismico – la legge Barca – è il frutto di un lavoro di concertazione che «deve restare base di partenza per guardare al futuro e andare oltre la mera ricostruzione urbanistica». A sostenerlo è proprio Nusca, per i quale è il momento di velocizzare i processi, ma anche puntare sullo sviluppo delle aree interne. «A cinque anni dal sisma è il momento di fare una riflessione», spiega, «apportando miglioramenti». Fermo restando il modello di governance, bisogna adesso combattere «l’eccessiva burocratizzazione, i problemi urbanistici che i sindaci incontrano nell’iter di approvazione dei progetti con regime ordinario, che impone processi complessi», spiega Nusca. «A questo punto si deve accelerare sulla legge regionale. La giunta è praticamente fatta, ora ci si può mettere al lavoro per licenziare al più presto una legge che snellisca le procedure e promuova tutto l’Abruzzo interno», prosegue. Un esempio per tutti di burocrazia che frena: la conferenza dei servizi, «un meccanismo che rallenta invece che velocizzare, come dovrebbe, gli iter di approvazione dei progetti», chiarisce Nusca. Si deve, insomma, «attribuire le responsabilità a una persona e non a 100». Tocca ora alla Regione «mettere sotto osservazione l’area del cratere da un punto di vista dello sviluppo, creando una sorta di “gabinetto di guerra” per reperire fondi europei». Rispetto alle risorse, Nusca ribadirà a Legnini "l'urgenza di trovare un meccanismo che faccia da moltiplicatore dei fondi, perché i soldi sono pochi e si deve aumentare la capacità di spesa del Paese». Intanto, Nusca si dice d'accordo con Giovanni Lolli, vice presidente della giunta regionale, nel ritenere che non serve un assessorato alla ricostruzione.

Marianna Gianforte

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