il libro in uscita  

Paravano e l’amore per L’Aquila il cuore batte in “60 (e dintorni)”

L’AQUILA. Sessant’anni vissuti intensamente, tra lavoro e attività di volontariato, con la onlus L’Aquila per la Vita, associazione di supporto ai pazienti oncologici. Una storia di tutto rispetto...

L’AQUILA. Sessant’anni vissuti intensamente, tra lavoro e attività di volontariato, con la onlus L’Aquila per la Vita, associazione di supporto ai pazienti oncologici. Una storia di tutto rispetto quella del giornalista Giorgio Paravano, ex collaboratore del Centro, tanto da costituire spunto di interesse per il libro “60 (e dintorni)” di Alessandra Paolini (edito da Typimedia) e in uscita proprio in questi giorni in tutta Italia.
Paravano è infatti uno dei tredici personaggi scelti dalla giornalista di Repubblica che ha deciso di intervistare per raccontare i sessant’anni come particolarissima soglia anagrafica nella vita degli uomini. Tra gli altri intervistati figurano personaggi molto noti come lo scrittore Maurizio de Giovanni, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, l’attore Massimo Ghini e il divulgatore di Sky, Federico Buffa.
«A parlare sono tredici personaggi, ognuno molto diverso dall’altro» spiega l’editore Luigi Carletti nella sua prefazione, «alcuni sono noti, altri sono nomi della porta accanto, ma tutti con un filo che li lega: l’amore per la vita».
E Giorgio Paravano, nella sua intervista, l’amore per la vita e per la sua città lo dichiara fin dall’inizio, quando racconta di essere cresciuto nel capoluogo abruzzese e con le persone per lui più importanti, fino alle fasi più difficili della sua vita. Un racconto, quello di Giorgio, pieno di umanità e di riflessioni importanti con sullo sfondo il Castello dell’Aquila e le 99 Cannelle dove si è svolto l’incontro con l’autrice del volume.
«Abbiamo passato con la Alessandra una bella giornata la scorsa primavera», racconta Paravano, «lei ha voluto fare un giro per la città e siamo stati da Ernesto, un ristorante tipico, a mangiare. Lei ha molto apprezzato la coratella».
Questo libro suggella anche un’amicizia che lega l’aquilano con l’editore Carletti, per anni punto di riferimento dell’ex gruppo L’Espresso.
«Ci conoscemmo litigando», ricorda Paravano, «sul fango di un campo di periferia a Francavilla dove si giocava una partita tra giornalisti. Dopo un contrasto di gioco, lui se la cavava piuttosto bene, gli risposi male e subito Andrea Fusco, che all’epoca scriveva per il Centro, come me, mi suggerì di abbassare i toni. Luigi, all’epoca, si trovava infatti ai vertici del giornale. Per fortuna, da quell’episodio nacque una bella amicizia che ci lega ancora oggi. Sono orgoglioso di fare parte di questo libro».
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