Appello ai sindaci

Pedaggi autostradali, i rincari contestati dagli imprenditori

SULMONA. Un’immediata revisione degli aumenti dei pedaggi che stanno mettendo ancora di più in ginocchio l’economia della Valle Peligna. L’appello ai sindaci del territorio e alla politica arriva...

SULMONA. Un’immediata revisione degli aumenti dei pedaggi che stanno mettendo ancora di più in ginocchio l’economia della Valle Peligna. L’appello ai sindaci del territorio e alla politica arriva dagli imprenditori del Centro Abruzzo decisi più che mai a dare battaglia e a contestare una decisione «inspiegabile e ingiustificata», che sta creando notevoli problemi di competitività a molte aziende costrette ogni giorno a percorrere l’autostrada dei Parchi per portare avanti le loro attività. «A fronte dei rincari delle tariffe attestati mediamente al 3,9% è fuori da ogni logica economica e commerciale l’aumento di circa l’8,28% operato dall’Autostrada dei Parchi», afferma il portavoce della protesta Sergio Di Cesare, rappresentante farmaceutico. «Il gestore giustifica la palese eccessività di tale aumento affermando che lo stesso è dovuto al necessario rientro degli investimenti eseguiti in questa rete autostradale negli ultimi anni. Francamente è sotto gli occhi di tutti che non vi sono stati investimenti, ma che i lavori eseguiti si riferiscono alla normale manutenzione e messa in sicurezza della rete autostradale. Se consideriamo ,inoltre, che abbiamo in questa area geografica un tasso di depressione economica al di sopra della media nazionale, l’aumento non trova alcuna giustificazione».

Tra i più colpiti dagli aumenti autostradali il settore degli autotrasportatori, che già da tempo si trova far fronte a una crisi senza precedenti. L’autotrasporti Di Nino, di Pratola Peligna, con i suoi 100 mezzi che ogni giorno viaggiano su e giù per le autostrade italiane e in particolare su quella dei Parchi ha avuto un brutto colpo.

«L’aumento superiore all’8 per cento del pedaggio autostradale ha portato un risvolto negativo al nostro fatturato tra il 2,5% e il 3 %», spiega il titolare dell’azienda pratolana Piero Di Nino. «Aumento che non può essere riversato sulla committenza. Per mantenere competitività e commesse non possiamo agire sui costi del servizio. E se a questo si aggiunge il fatto che abbiamo voluto mantenere inalterati i livelli occupazionali, anche in un momento di estrema crisi che sta attraversando il nostro settore, si possono solo immaginare le difficoltà economiche a cui dobbiamo far fronte con questa ulteriore mazzata».

Aarrabbiati anche i commercianti. «Il governo deve intervenire immediatamente per far revocare l’aumento dei pedaggi», dice il presidente di Ascom Fidi, Claudio Mariotti, «si tratta di un vero furto legalizzato. Simili salassi in un’autostrada senza servizi che quando cadono due fiocchi di neve viene chiusa al traffico anche per alcuni giorni, sono ingiustificati e vanno immediatamente annullati».

Claudio Lattanzio

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