Permessi per disabili, è scontro

L'ira degli automobilisti: troppe 1.248 autorizzazioni su 25mila abitanti (Veicoli parcheggiati negli spazi per i disabili, foto Lattanzio)
SULMONA. Controlli più severi sul rilascio e l'utilizzo dei permessi automobilistici per i disabili. A chiederlo sono i sulmonesi che si uniscono alla denuncia lanciata nei giorni scorsi dall'Aias. «Quasi 1.250 permessi per una città di 25mila abitanti rappresentano un dato che deve far riflettere», affermano i più, «anche perché i primi a pagarne le conseguenze sono i disabili veri».
In queste condizioni, infatti, è difficile per le persone che hanno concrete difficoltà motorie trovare spazi liberi in cui parcheggiare. «È una vergogna per una città così piccola come Sulmona avere un numero così alti di permessi del genere», afferma l'ex consigliere comunale, Salvatore Di Cesare. «Le piazzette del centro storico sono invase da auto con tanto di contrassegni per disabili, ma bisognerebbe vedere quanti li usano per accompagnare realmente una persona con difficoltà e quanti invece li usano, invece, per scarrozzare e parcheggiare liberamente in centro. Conosco personalmente casi del genere e tutto questo è scandaloso ed è necessario intensificare i controlli».
Perché il paradosso è che poi i disabili veri, con reali difficoltà motorie, non trovino liberi i posti loro assegnati e abbiano mille difficoltà per trovare un parcheggio. «Se 1.248 permessi sono stati concessi e vengono usati da persone che ne hanno reale necessità, nulla da eccepire», afferma Panfilo Albertini, un automobilista, «ma se sono stati rilasciati anche a chi potrebbe farne a meno, allora è sbagliato. Bisogna intensificare i controlli, vedere chi e come usa tali permessi e, se vengono registrate situazioni di abuso, prendere i necessari provvedimenti. Il punto», aggiunge, «è che viviamo in una città arretrata sotto ogni punto di vista. Il caso della bambina disabile rimasta senza calza della befana denunciato nei giorni scorsi ne è sintomo. In questo senso dovrebbe essere più attivo anche il ruolo dei vigili urbani».
Fa appello alla linea dura Panfilo Capaldi, secondo il quale sarebbe necessaria più severità da parte della polizia municipale. «Gli agenti di polizia urbana dovrebbero controllare maggiormente come si sposta chi ha tali permessi», afferma, «se vengono beccate persone non invalide che li utilizzano o accompagnatori che, di fatti, non stanno usufruendo di quel permesso per le esigenze di una persona disabile, vanno punite. Dal momento che tali permessi vengono rilasciati dietro presentazione di documentazione sanitaria, vuol dire che ne è stata ravvisata la necessità, ma è l'abuso che se ne fa che va punito».
Di qui l'appello al senso di civiltà anche degli accompagnatori dei disabili a servirsi di tali permessi solo per le esigenze della persona per la quale sono stati rilasciate. «Da uno studio condotto qualche anno fa», interviene Giulio Mastrogiuseppe, «la provincia dell'Aquila risultava quella con il maggior numero di disabili. E questo è un dato che, già da solo, deve far riflettere. Maggiori controlli sono sempre sinonimo di civiltà, quindi anche per quanto riguarda l'aspetto del rilascio dei permessi ai disabili. Sono anche situazioni del genere che danno il metro del livello di civiltà di una comunità. È necessario che questa città decida quale modello vuole portare avanti e quale attenzione intende dare al sociale. Proporrei», aggiunge, «anche controlli incrociati tra quanti usufruiscono di questi permessi e quanti fanno richiesta di servizi per la disabilità ai servizi sociali del comune».
Controlli incrociati, magari anche chiamando in causa la guardia di finanza è invece la proposta di Gianluca Fagagnini, «visto», dice «che i diversamente abili o i loro tutori possono avere anche delle agevolazioni sull'acquisto delle automobili».
In queste condizioni, infatti, è difficile per le persone che hanno concrete difficoltà motorie trovare spazi liberi in cui parcheggiare. «È una vergogna per una città così piccola come Sulmona avere un numero così alti di permessi del genere», afferma l'ex consigliere comunale, Salvatore Di Cesare. «Le piazzette del centro storico sono invase da auto con tanto di contrassegni per disabili, ma bisognerebbe vedere quanti li usano per accompagnare realmente una persona con difficoltà e quanti invece li usano, invece, per scarrozzare e parcheggiare liberamente in centro. Conosco personalmente casi del genere e tutto questo è scandaloso ed è necessario intensificare i controlli».
Perché il paradosso è che poi i disabili veri, con reali difficoltà motorie, non trovino liberi i posti loro assegnati e abbiano mille difficoltà per trovare un parcheggio. «Se 1.248 permessi sono stati concessi e vengono usati da persone che ne hanno reale necessità, nulla da eccepire», afferma Panfilo Albertini, un automobilista, «ma se sono stati rilasciati anche a chi potrebbe farne a meno, allora è sbagliato. Bisogna intensificare i controlli, vedere chi e come usa tali permessi e, se vengono registrate situazioni di abuso, prendere i necessari provvedimenti. Il punto», aggiunge, «è che viviamo in una città arretrata sotto ogni punto di vista. Il caso della bambina disabile rimasta senza calza della befana denunciato nei giorni scorsi ne è sintomo. In questo senso dovrebbe essere più attivo anche il ruolo dei vigili urbani».
Fa appello alla linea dura Panfilo Capaldi, secondo il quale sarebbe necessaria più severità da parte della polizia municipale. «Gli agenti di polizia urbana dovrebbero controllare maggiormente come si sposta chi ha tali permessi», afferma, «se vengono beccate persone non invalide che li utilizzano o accompagnatori che, di fatti, non stanno usufruendo di quel permesso per le esigenze di una persona disabile, vanno punite. Dal momento che tali permessi vengono rilasciati dietro presentazione di documentazione sanitaria, vuol dire che ne è stata ravvisata la necessità, ma è l'abuso che se ne fa che va punito».
Di qui l'appello al senso di civiltà anche degli accompagnatori dei disabili a servirsi di tali permessi solo per le esigenze della persona per la quale sono stati rilasciate. «Da uno studio condotto qualche anno fa», interviene Giulio Mastrogiuseppe, «la provincia dell'Aquila risultava quella con il maggior numero di disabili. E questo è un dato che, già da solo, deve far riflettere. Maggiori controlli sono sempre sinonimo di civiltà, quindi anche per quanto riguarda l'aspetto del rilascio dei permessi ai disabili. Sono anche situazioni del genere che danno il metro del livello di civiltà di una comunità. È necessario che questa città decida quale modello vuole portare avanti e quale attenzione intende dare al sociale. Proporrei», aggiunge, «anche controlli incrociati tra quanti usufruiscono di questi permessi e quanti fanno richiesta di servizi per la disabilità ai servizi sociali del comune».
Controlli incrociati, magari anche chiamando in causa la guardia di finanza è invece la proposta di Gianluca Fagagnini, «visto», dice «che i diversamente abili o i loro tutori possono avere anche delle agevolazioni sull'acquisto delle automobili».
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