Poche mascherine, nuovo appello dei medici 

L’Ordine professionale sollecita gli iscritti a donare le riserve dei materiali. L’Asl: non è colpa nostra

L’AQUILA. All’ospedale mancano mascherine chirurgiche, FFP3 e dispositivi di sicurezza. Occorrono anche guanti e camici monouso, oltre alle apparecchiature assistenziali, come i respiratori per la ventilazione assistita dei pazienti affetti da coronovirus. A distanza di qualche giorno dall’appello congiunto, lanciato dal presidente dell’Ordine dei medici della provincia dell’Aquila, Maurizio Ortu, dal primario di rianimazione, Franco Marinangeli e dal primario di malattie infettive, Alessandro Grimaldi, i medici tornano alla carica. E chiedono il supporto dei colleghi di tutta la provincia per garantire il materiale necessario ai reparti di prima linea: malattie infettive, rianimazione, pneumologia, 118 e pronto soccorso. «Abbiamo inviato una mail a tutti gli iscritti all’Ordine, medici e odontoiatri, che sono oltre 3mila sul territorio», affermano Maurizio Ortu, presidente dell’Ordine dei medici, e Luigi Di Fabio, presidente della Commissione albo odontoiatri, «perché, con gli studi chiusi e lavorando solo sulle emergenze, mettano a disposizione le riserve di materiale. La priorità è dare manforte a tutte le strutture sanitarie della provincia. Lo sforzo dei nostri sanitari è enorme: bisogna supportarli con un’azione concreata a salvaguardia della loro salute, di quella dei pazienti e nell’interesse di tutta la comunità. Solo adesso ci si sta accorgendo di quanto possano essere eroici i medici, che mettono a rischio la loro salute per salvare quella degli altri». Ortu ricorda che «l’unica cura al momento disponibile contro il coronavirus è l’assistenza respiratoria dei pazienti contagiati. Per questo, vanno potenziati i reparti ospedalieri con apparecchiature idonee. Abbiamo sul territorio centri di eccellenza, ma in questo momento sono allo stremo. Il personale, in alcuni casi, non ha neppure la possibilità di fare il cambio-turno: molti operatori lavorano anche 12 ore consecutive». Tanti i medici che hanno già risposto all’appello e i primi carichi sono già stati trasferiti. «Abbiamo deciso di rinnovare l’appello a tutti i medici e odontoiatri in possesso di materiale utile a donarlo alle strutture della provincia», concludono Ortu e Di Fabio. «L’Ordine si farà carico di raccogliere i dispositivi e consegnarli ai reparti che fronteggiano l’emergenza». Per donare contattare lo 0862/419475.
PARLA L’ASL. «In merito ai dispositivi di protezione individuale, sin dallo scorso gennaio si è provveduto a porre prontamente in essere tutte le iniziative utili, volte all’acquisizione dei presìdi reperibili sul mercato. In merito ai Dpi e alla circostanza per cui le attuali dotazioni non rispondono appieno alle norme in vigore, deve rammentarsi che, a oggi, gli approvvigionamenti avvengono esclusivamente per il tramite delle unità nazionale e regionale del Dipartimento di Protezione civile che hanno centralizzato e uniformato le procedure per le forniture. È, pertanto, ormai assodata l’oggettiva impossibilità da parte dell’Asl di procedere autonomamente all’approvvigionamento sul mercato, fatte salve sporadiche, quanto fortuite forniture, poste in essere autonomamente». L’Asl ricorda che l’emergenza è nazionale e ringrazia per le donazioni. Poi elenca gli “arrivi” di ieri: 200 mascherine FFP2, 80 tute, 1000 calzari, 5000 guanti chirurgici, 100 litri di gel disinfettante, 1000 cuffie e 5000 mascherine a fazzoletto; nei giorni passati 3800 mascherine FFP2, 60 litri di disinfettante, 35 tute, 156 occhiali protettivi, 750 mascherine chirurgiche, 2500 cuffie e 2500 copriscarpe, oltre a quanto autonomamente acquisito.