I tartufi sequestrati dai Guardiaparco

PESCASSEROLI

Raccoglitore abusivo con un chilo di tartufi nel Parco

Fermato con due cani nel bosco a Forca d'Acero, era arrivato dal Frusinate malgrado i divieti Covid

PESCASSEROLI. Raccoglitore abusivo di tartufi sorpreso nel Parco nazionale Abruzzo Lazio e Molise (Pnalm). L'uomo, P.G., 56 anni, era arrivato in Abruzzo da un comune del Frusinate (Alvito) malgrado i divieti Covid e andava in giro nel bosco di Forca d'Acero con due cani a fare buchi nel terreno in cerca di tartufi. Ne aveva già raccolti un chilo del tipo "uncinato" quando è stato fermato dai Guardiaparco. A lui il personale è riuscito a risalire proprio seguendo le tracce sulla neve e le diverse buche dove erano stati cavati tartufi, senza che peraltro le stesse fossero state correttamente richiuse, come prevede la norma.

Al raccoglitore abusivo sono state contestate diverse violazioni poiché: non era munito dell' autorizzazione del Parco, non poteva uscire dai sentieri né tantomeno girare coi cani, non era in possesso del vanghello per la raccolta né aveva provveduto alla chiusura delle buche. In aggiunta gli è contestata la violazione sulle norme anti Covid.

"Il fatto che fossero state lasciate aperte le buche rappresenta un'ulteriore dimostrazione del totale disprezzo delle più banali regole da parte del raccoglitore", commentano al Parco.

Il chilo di tartufi è stato sequestrato e donato alla Residenza per anziani “La famiglia” di Lecce nei Marsi (Aq).

Si tratta del secondo sequestro effettuato in pochi giorni dal personale del Servizio di sorveglianza del Parco: "L’ennesimo gravissimo episodio avvenuto all’interno del Parco, in un periodo molto particolare e di crisi, impone una ulteriore intensificazione dei servizi finalizzati a prevenire danni ad un ecosistema delicato ed unico come quello del Parco, ad una risorsa preziosa, ma anche a tutelare la gran parte delle persone oneste che si dedicano, per lavoro o per pura passione, alla raccolta del tartufo rispettando tutte le norme in materia".