Riapertura parziale per l’albergo Duca degli Abruzzi

Le 50 camere sono destinate ad accogliere solo le persone rimaste senza casa.

L’AQUILA. «Una scommessa vinta, grazie a un gioco di squadra». Così il direttore dell’hotel Duca degli Abruzzi ha commentato ieri la riapertura, seppur parziale, della struttura che si trova nella zona rossa. L’ala riaperta è quella che ospita il centro congressi. Cinquanta le camere disponibili, tutte «affidate» alla Protezione civile e, dunque, destinate ad accogliere esclusivamente famiglie aquilane rimaste senza casa. Le prime arriveranno in mattinata. Un’operazione che dovrebbe completarsi nell’arco di un paio di giorni. Pienamente disponibile anche la sala congressi e altri locali al primo piano che potrebbero diventare luogo di ritrovo. «Appena qualche settimana fa, la nostra sembrava un’impresa impossibile, non tanto per la gravità dei danni riportati da questa porzione di immobile, quanto per il fatto di trovarci all’interno della zona rossa.

Invece» ha affermato il direttore Mario Mazza, nel corso della cerimonia di inaugurazione, «eccoci qui, più che mai decisi ad andare avanti e a ricostruire anche l’altra parte della struttura - quella che ospitava il grosso dell’albergo e il ristorante Il Tetto - devastata dal terremoto». L’inizio dei lavori è annunciato per gennaio, ma intanto si sta provvedendo alla rimozione di quel groviglio di macerie. «Entro la prossima estate» ha aggiunto Mazza «saremo il grado di ospitare 250 persone. Ma la parte da ricostruire ospiterà un residence. E contiamo di riaprire, sempre entro l’estate, anche il ristorante. Ora, però, vogliamo goderci questo momento.

È una giornata che ci riempie di gioia. Ed è anche il giorno dei ringraziamenti per quanti hanno contribuito a rimuovere i tanti ostacoli via via incontrati. Qui» ha aggiunto visibilmente commosso il direttore «siamo all’interno della zona rossa. Dobbiamo ringraziare la Protezione civile e il sindaco Massimo Cialente per aver reso possibile l’avvio dei lavori e la riapertura della strada, dalla Fontana luminosa all’ingresso dell’hotel, fino a qualche ora fa sbarrata. Senza di loro oggi non saremmo qui. È stato un bel gioco di squadra, oggi più che mai necessario per poter ricostruire la città».

I nuclei familiari che troveranno sistemazione nell’hotel potranno contare, per quel che concerne il servizio ristorazione, sul catering affidato alla società Vivenda, la stessa che da ottobre sta gestendo la distribuzione dei pasti nelle tendopoli ancora aperte. Al momento all’albergo sono tornati in servizio solo alcuni dei “vecchi” dipendenti. «Gli altri» ha spiegato il direttore «sono ancora in cassa integrazione e verranno richiamati non appena le condizioni lo consentiranno».