Ricostruzione, è polemica Pd-Chiodi

E' scontro sul ruolo del presidente della Regione nella gestione dell'emergenza. Pur essendo commissario delegato alla ricostruzione, il decreto legge gli consente di svolgere tale funzione solo sul ripristino degli immobili pubblici: "Per il resto non ha alcun potere  - sottolinea il Pd -. L'Abruzzo rischia di essere saccheggiato da poteri non abruzzesi". Chiodi replica: "Non ho tempo per le polemiche, è stato fatto il massimo"

Fanno discutere i poteri affidati al presidente della Regione, Gianni Chiodi, dal decreto legge per l'Abruzzo. Secondo il Pd il ruolo del governatore è quello di un figurante. Per il capogruppo Camillo D'Alessandro, il decreto affida a Chiodi il ruolo di commissario alla ricostruzione solo per il ripristino degli immobili pubblici. Tutti gli altri poteri sono attribuiti al commissario straordinario della protezione civile Guido Bertolaso. Chiodi replica: "Non ho tempo per le polemiche, è stato fatto il massimo".

"Non ha alcun potere". Secondo il capogruppo del Pd, gli enti locali che, in questa circostanza, dovevano avere un ruolo di regia "sono stati espropriati ed esautorati di ogni decisione". Per il capogruppo del Pd, "l'Abruzzo rischia, invece, di venire saccheggiato da poteri non abruzzesi". Per evitare ciò e fare chiarezza, D'Alessandro ha annunciato che il prossimo 19 maggio si terrà, su proposta del Pd, un consiglio regionale straordinario.

Il precedente. A dimostrazione di ciò, D'Alessandro ha illustrato un'ordinanza con cui, nel periodo del terremoto dell'Umbria, Giorgio Napolitano, allora ministro degli interni, nominò il presidente della Regione sia commissario straordinario della protezione civile sia commissario delegato alla ricostruzione, conferendogli "pieni poteri".

La replica di Chiodi. "Non ho tempo per le polemiche", è la risposta Gianni Chiodi che aggiunge: "il nostro compito oggi non è quello di essere buoni amministratori ma quello di portare a termine una missione". Inoltre secondo il presidente della Regione per quel che riguarda il decreto approvato dal governo "è stato fatto il massimo" e poi c'è la possibilità di presentare gli emendamenti in sede di  conversione.