Salvati in 9 nel palazzo in fiamme

Cinque carabinieri soccorrono gli inquilini intrappolati sui balconi

SCANNO. I bambini hanno mostrato a mezzo paese i disegni con i loro nuovi idoli: cinque carabinieri in divisa che hanno sfidato il fuoco e il denso fumo per salvare loro e altri sette inquilini. I militari li hanno liberati dalla palazzina in fiamme, in una notte di paura.

IL ROGO. È divampato negli scantinati dell’edificio al civico 4/A di via Domenico Tanturri a Scanno. Le fiamme, come accertato dai vigili del fuoco al termine del sopralluogo, si sarebbero sprigionate dopo il corto circuito di un quadro elettrico. E in pochi istanti hanno avvolto il materiale negli scantinati, compresi alcuni pneumatici. Fiamme e fumo hanno invaso i tre piani e la mansarda della palazzina, intrappolando gli inquilini. Uno di loro, Secondino Tarullo, è riuscito a mettersi in salvo insieme al figlio di appena un mese. «Scene di panico, persone che gridavano alla vista delle fiamme», racconta, «non so come ma sono riuscito a fuggire con mio figlio in braccio». Tarullo, che è anche presidente del consiglio comunale di Scanno, è corso verso la vicina caserma dei carabinieri, a una trentina di metri dalla palazzina.

L’ALLARME. Tarullo ha chiesto aiuto. Il maresciallo Enrico Tarquini, comandante della stazione, e gli appuntati Silvio Silvestri, Vittorio Palombo, Sergio Ceccarelli e Ivan Marchetti, si sono vestiti in tutta fretta e sono corsi verso l’edificio in fiamme. I nove inquilini rimasti intrappolati erano tutti sui balconi, chiedevano aiuto. In strada sono scesi molti residenti. «Sui balconi c’erano anche due bambini, gemelli di quattro anni», raccontano i carabinieri, «abbiamo capito subito qual era la gravità della situazione, visto che i vigili del fuoco dovevano intervenire da Sulmona. Gli inquilini cominciavano ad avvertire i primi sintomi dell’intossicazione e a quel punto abbiamo deciso di intervenire».

I carabinieri hanno prima tentato di spegnere il rogo utilizzando sacchi di sabbia e secchi d’acqua. Poi, con protezioni improvvisate per non respirare l’acre fumo e una altrettanto improvvisata staffetta, sono saliti lungo le scale e hanno raggiunto gli inquilini in preda al panico. Al primo piano hanno salvato due anziani coniugi: Mario Giandonato e la moglie Lena. Poi è stata la volta dei gemellini, della loro mamma, del papà Giuliano Pizzacalla e del fratello di quest’ultimo, Maurizio. Infine è toccato ad Antonio Pizzacalla e alla consorte Adele Fusco. Gli inquilini hanno riportato un principio di intossicazione da fumo. Niente di grave. I vigili del fuoco sono arrivati da Sulmona dopo mezz’ora e hanno provveduto a spegnere il rogo e a mettere in sicurezza l’edificio.

IL BLACKOUT. Gran parte della zona è rimasta al buio per alcune ore. Il blackout ha interessato anche il municipio e la caserma dei carabinieri. I tecnici dell’Enel sono intervenuti per ripristinare la normalità.

L’ELOGIO. «I carabinieri hanno agito in modo straordinario e con coraggio», sottolinea Patrizio Giammarco, sindaco di Scanno, «l’intervento si è rivelato decisivo. La fortuna ha voluto che la caserma, che fra l’altro a quell’ora era chiusa, si trovasse nelle vicinanze della palazzina. Ringrazio i carabinieri di Scanno e il capitano Paolo Befera della compagnia di Castel di Sangro».

IL SOPRALLUOGO. Ieri mattina i vigili del fuoco hanno eseguito un’ispezione nella palazzina. È stata dichiarata inagibile. Serviranno lavori di riparazione in uno degli appartamenti maggiormente danneggiati (si trova proprio sopra lo scantinato) e dovranno essere ripristinati i contatori di luce e acqua. Una famiglia si trova in un albergo. Le altre sono ospitate da parenti o amici.