La visita di Jerry Lewis e Patti Palmer alla zia Loreta a Paganica avvenuta nel 1953

DALL'ABRUZZO ALL'AMERICA

Si è spenta la stella di Patti che conquistò Jerry Lewis

La cantante originaria di Paganica è stata a lungo sposata con l’attore comico. Nel '53 fece tappa in paese con il marito diretto a Cannes, nel '77 fu “donna dell’anno”

L'AQUILA. Se n’è andata alla soglia del secolo di vita. Patti Palmer è morta a 99 anni a Las Vegas, negli Stati Uniti, dove da tempo era ospite di una residenza assistenziale. Originaria di Paganica, la sua notorietà è legata anche al lungo matrimonio con Jerry Lewis, icona della commedia americana, a cui fu sposata dal 1944 al 1980 e dal quale ebbe sei figli prima del divorzio. A ricordarla è Raffaele Alloggia, cultore di storia locale.
LE ORIGINI. "Una lunga storia che è iniziata nel 1919 quando sua madre, Maria Rotellini nata a Paganica nel 1901, sin da ragazzina era stata affidata dai genitori a una famiglia benestante: sarebbe stata una bocca in meno da sfamare. Ma nonostante il suo impegno nelle faccende di casa, veniva continuamente rimproverata e malmenata, così appena diciottenne sposò per procura Antonio Calonico anche lui di origini abruzzesi, compagno di lavoro di suo fratello Franco nelle miniere del Wyoming negli Usa", ricorda, "nel 1921 nacque Pasqualina Calonico e nel ‘23 il fratello Giuseppe. Pasqualina studiò musica e canto, così iniziò a lavorare in una radio locale per arrivare in breve tempo come vocalist nei migliori teatri degli Usa diventando nota come Patti Palmer, che divenne poi il suo nome legale".
L’INCONTRO. "Alla fine di uno spettacolo nel grande Downtown Theatre di Detroit conobbe Jerry Lewis che aveva 18 anni 5 meno di lei: si sposeranno poi nel 1944. Nel 1946 l’amicizia della famiglia di Patti con Dean Martin, essendo anche lui di origine abruzzese (Montesilvano), gli fece incontrare Jerry Lewis, con il quale dette vita allo straordinario sodalizio che si concretizzò in ben 16 film molto noti al grande pubblico. In seguito allo strepitoso successo i Lewis acquistarono a Bel Air una grande villa, con piscina, campi da tennis e 32 stanze con rubinetti e maniglie d’oro alle porte, che era appartenuta a Louis Mayer, uno dei fondatori di Hollywood. Per Patti e sua madre Maria, che dal villaggio delle miniere di carbone del Wyoming, si ritrovarono ad abitare in una villa a Hollywood, si materializzò così il sogno americano".
LA VISITA. Nel 1953 Jerry Lewis, che doveva recarsi a Cannes per il Festival del cinema, fece scalo a Roma con Patti e andarono a Paganica per conoscere i parenti: di quel giorno restano decine di fotografie. Nei primi anni ‘60, Jerry Lewis ideò Telethon e per i tanti impegni cinematografici coinvolse la moglie e i figli, che man mano che crescevano, sia nell’organizzazione che nella partecipazione artistica. Per aver fondato Telethon, nel 1977 Jerry Lewis fu candidato al Premio Nobel per la Pace e nello stesso anno, a Patti Palmer, in California, fu conferito il titolo di Woman of the year.
IL RICORDO. "Nel settembre del 2004", ricorda Alloggia, "nella cornice di Villa Dragonetti a Paganica, presentai il libro 'Jerry Lewis e Patti Palmer due Stelle a Paganica', edito da Infomedia Group di Giovacchino D’Annibale, il cui ricavato fu interamente devoluto a Telethon, motivo per cui Susanna Agnelli, presidente di Telethon in Italia, ringraziò con una lettera".
L’ATTIVITÀ. Patti, nella sua lunga vita, non ha avuto soltanto una brillante carriera come vocalist. È stata vicepresidente della P.J. Production, che ha prodotto 25 capolavori del cinema, in alcuni dei quali ha partecipato anche come attrice. Per molti anni è stata direttore di produzione e manager della band di suo figlio Gary Lewis, che ha venduto oltre 45 milioni di dischi, ottenendo otto dischi d’oro. Ha lavorato, inoltre, al “Centro Malattie Neuro Muscolari dell’Università della California”. Pur essendo nata negli Usa, è stata sempre orgogliosa delle sue origini. Quando cambiò il suo nome in Patti, perché Pasqualina nel suo mondo non poteva funzionare, volutamente inserì la i invece della y, rimarcando le origini italiane. Nelle lettere con i parenti paganichesi, così anche con me, si è sempre firmata come Pasqualina. La triste notizia", conclude Alloggia, "l’ho ricevuta dal figlio Gary Lewis, in occasione degli auguri pasquali». (g.d.m.)
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