Sisma, rinviati a giudizio per omicidio colpososette componenti della Commissione grandi rischi

Secondo l'accusa al termine della riunione tenuta all'Aquila il 31 marzo del 2009, sei giorni prima del sisma, pure nella imprevedibilità del terremoto, i sette avrebbero fatto dichiarazioni rassicuranti che avrebbero indotto molti aquilani a restare nelle loro case

L'AQUILA. Tutti a giudizio i componenti della Commissione grandi rischi che il 31 marzo 2009 si riunì all'Aquila. Il giudice per le udienze preliminari, Giuseppe Romano Gargarella, accogliendo le richieste del Pm Fabio Picuti, ha disposto il rinvio a giudizio per omicidio colposo plurimo nei confronti dei sette imputati.

Si tratta di Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti, Franco Barberi, presidente vicario della Commissione grandi rischi, Bernardo De Bernardinis, vice capo del settore tecnico operativo del dipartimento nazionale di Protezione civile, Enzo Boschi, presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Gian Michele Calvi, direttore della fondazione Eucentre e responsabile del Progetto case, Claudio Eva ordinario di Fisica all'Università di Genova e Mauro Dolce, direttore dell'ufficio Rischio sismico del dipartimento di Protezione civile.

LE ACCUSE. Il verbale redatto subito dopo la riunione del 31 marzo nel quale si riteneva poco probabile un forte terremoto è il punto nodale dell'accusa e per i pm sarebbe carente. Si contesta «una valutazione del rischio sismico approssimativa, generica e inefficace in relazione alla attività della commissione e ai doveri di prevenzione e previsione del rischio sismico». «Sono state fornite dopo la riunione» si legge nel capo di imputazione «informazioni imprecise, incomplete e contraddittorie sulla pericolosità dell'attività sismica vanificando le attività di tutela della popolazione». Secondo i pm gli imputati «sono venuti meno ai doveri di valutazione del rischio connessi alla loro funzione» anche sotto il profilo dell'informazione. Queste notizie rassicuranti «hanno indotto le vittime a restare nelle case».

Il processo si svolgerà il 20 settembre di fronte al tribunale dell'Aquila in composizione monocratica. Oggi nessuno degli imputati era presente in aula.

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