Spuntano affreschi preziosi del 1200 tra le antiche mura

Lavori di restauro della Chiesa San Bartolomeo di Paganica Domani apertura ufficiale del luogo sacro e messa solenne

L’AQUILA. I lavori di restauro della piccola chiesa di San Bartolomeo a Paganica sono cominciati lo scorso anno. Nessuno poteva immaginare allora che le antiche murature conservassero al proprio interno preziosissimi lacerti di affreschi risalenti con ogni probabilità al 1200. I lavori, condotti dalla Soprintendenza, e diretti dalla dottoressa Bianca Maria Colasacco, hanno portato alla luce quel che resta di una Crocifissione e di un’Annunciazione. Poco distante i saggi hanno messo in evidenza anche la presenza di un altro affresco, al lato sinistro dell’altare, che dovrebbe rappresentare una Sacra famiglia, il cui restauro deve ancora essere terminato. La chiesa, appena consolidata, a livello strutturale, è stata aperta per la prima volta ieri sera per una conferenza sulla figura della Beata Antonia, con il ministro provinciale dell’Ordine dei frati minori di Abruzzo, padre Carlo Serri e con la dottoressa Paola Poli, responsabile dell’archivio arcidiocesano dell’Aquila. L’apertura ufficiale, tuttavia, ci sarà domani con una messa solenne presieduta dall’arcivescovo Giuseppe Petrocchi, alle 18,30, in onore del ritorno delle spoglie della Beata Antonia, conservate dal 2009 in un monastero di Clarisse a Pollenza (Macerata). L’urna arriverà oggi alle 17 nella parrocchia degli Angeli custodi di Paganica, dove si terrà una celebrazione eucaristica e a seguire una veglia di preghiera.

LA CHIESA E IL MONASTERO.

Le due strutture sono state duramente colpite dal terremoto. L’abbadessa Madre Maria Gemma Antonucci è scomparsa sotto le macerie. A qualche giorno dal sisma, grazie a una raccolta fondi di Telepace, è stato possibile costruire un piccolo monastero in legno dove le clarisse, sotto la guida dell’abbadessa madre Rosa Maria Tufaro succeduta a madre Gemma, vivono ancora: le opere nel vecchio convento dovrebbero concludersi il prossimo anno, ed è l’auspicio di tutti.

I RITROVAMENTI.

Durante il consolidamento della chiesa la Soprintendenza ha condotto saggi sulle pareti antiche evidenziando la presenza di affreschi duecenteschi poi restaurati. «Purtroppo tutti gli affreschi erano stati picchettati, nei secoli successivi alla loro realizzazione, per permettere l’adesione dell’intonaco», spiega madre Rosa Maria. «I restauratori, tuttavia, sono riusciti a riportare i colori originali e a recuperare i disegni, che oggi arricchiscono la chiesa».

AFFRESCHI DEL ’400.

Ai lati degli affreschi duecenteschi è possibile, inoltre, ammirarne due quattrocenteschi, provenienti dalla chiesa della Beata Antonia di via Sassa e gravemente danneggiati dal sisma. Le opere, firmate dal noto pittore Andrea De Litio, originario di Lecce nei Marsi, e rappresentanti una Natività e una Madonna con Bambino, sono state restaurate grazie a una donazione di 6000 euro derivante dai ricavati del film “L’Aquila A.D. 2009”, girato dai ragazzi dell’istituto don Lorenzo Milani di Pizzoli e Cagnano Amiterno, nato da un’idea della professoressa Paola Trivelloni.

LE NUOVE OPERE.

La chiesa, inoltre, è stata arricchita dalle opere del maestro iconografo Paolo Orlando, che ha realizzato due cicli di affreschi, uno mariano e l’altro sulla figura di Gesù. Padre Luigi Russo, sacerdote eremita di Termoli, inoltre, ha donato alle Clarisse di Paganica un altare in onice alabastrino.

Michela Corridore

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