Sulmona Capitale della cultura: ecco il piano ideato dai dieci saggi 

Giannantonio: «La nostra scommessa? Il legame vincente tra storia, cultura, arte, bellezza e natura» La data fatidica per la proclamazione della vincitrice per l’anno 2025 è quella del 17 gennaio prossimo

SULMONA. Basteranno Ovidio, la storia della città e le bellezze del territorio a conquistare la commissione dei sette esperti incaricati di scegliere la “Capitale italiana della cultura” per l’anno 2025? Il dossier redatto dai dieci saggi incaricati dall’amministrazione comunale è stato presentato, come da regolamento, il 13 settembre. Bisognerà ora capire se “La cultura è Metamorfosi”, che racchiude cinque macro aree coniate utilizzando gli incipit dei 15 libri delle Metamorfosi, sarà in grado di sbaragliare le altre aspiranti capitali della cultura e ottenere il podio.
La data fatidica è quella del 17 gennaio 2023, giorno in cui sarà proclamata la città vincitrice per l’anno 2025. Prima, però, c’è da fare un lavoro di divulgazione del dossier per il quale amministrazione e saggi sono già impegnati.
LE CARTe VINCENTI
Sono diverse le peculiarità che il dossier per la candidatura di Sulmona a capitale della cultura ha messo in mostra con l’obiettivo di riuscire a conquistare gli esperti.
«Noi abbiamo puntato molto sul legame vincente tra storia, cultura, arte, bellezza e natura», ha commentato il professore Raffaele Giannantonio, docente di Storia dell’architettura, presidente dell’associazione “Il Quadrivio” e coordinatore del comitato dei saggi, «ma anche sulla messa a sistema degli elementi e l’inserimento degli aspetti tecnologici che consentano di conoscere meglio le bellezze del territorio che noi guardiamo ma che spesso non vediamo fino in fondo».
Non solo Ovidio, quindi, con le sue opere. Ma anche gli eventi che si svolgono nell’arco di un anno a Sulmona e nelle località limitrofe, gli appuntamenti religiosi, i luoghi di culto e quelli del cuore. Una grande e variegata offerta che, secondo Giannantonio, potrebbe essere premiata proprio per la sua completezza.
LA TECNOLOGIA
Il legame tra passato, presente e futuro è il filo conduttore di tutto il dossier “La cultura è Metamorfosi”. Lo slogan è stato scelto proprio perché la storia di Sulmona si intreccia con mille trasformazioni e arriva inevitabilmente anche al futuro.
«I contenuti proposti sono molto forti», ha continuato il coordinatore del comitato dei saggi, «proprio perché sono rivolti non solo al passato, ma anche al futuro. Per fare ciò ci siamo avvalsi della collaborazione delle scuole superiori del territorio che sono protagoniste di alcuni progetti innovativi. A mio avviso il mondo della scuola ha avuto in questo dossier il ruolo che merita non solo quindi formativo, cioè didattico, ma anche culturale e sociale».
L'IMPORTANZA DEL TERRITORIO
Una delle forze del dossier presentato da Sulmona è quello di aver incassato il sostegno di 15 comuni del territorio, ma anche del Parco nazionale della Maiella, della Fondazione Carispaq e della Dmc Terre d’Amore in Abruzzo.
La presenza degli enti nel comitato promotore fa sì che il progetto di valorizzazione presentato al ministero della Cultura per la candidatura del 2025 possa diventare anche un punto di partenza per nuove iniziative. «Abbiamo messo a sistema progetti e personalità importanti del passato come Ovidio, ma anche del presente come Capograssi e del futuro grazie all’utilizzo della tecnologia», ha concluso il professor Giannantonio, «si tratta di una vera e propria squadra dove undici uomini, con dimensioni temporali differenti, sono in campo e giocano insieme questa sfida tutta rivolta a un futuro senza tempo. Una nostra forza è sicuramente quella di aver costruito una valida e solida rete che mi auguro possa avere anche nuovi e ulteriori sviluppi. L’idea è quella di Sulmona capitale della cultura, ma con un occhio vigile al territorio. Senza avere uno sguardo in questa direzione si diventerebbe strabici. L’auspicio mio, e di tutto il gruppo di lavoro, è quello che a prescindere dal risultato che otterremo a gennaio, si possa continuare a fare rete».
Il coordinatore del comitato dei saggi ha annunciato che «il progetto verrà presentato come merita, essendo un lavoro complesso e articolato. Parliamo di un dossier di oltre 70 pagine e ci riserviamo di illustrarlo bene nei termini previsti dal regolamento. Lo faremo probabilmente a Roma. Poi organizzeremo anche qualcosa per chi dovrà giudicare con l’intento di far conoscere bene i contenuti della nostra proposta».
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