Sulmona, il rendimento è scarso: sospese 14 lavoratrici

Bufera sul call center Sigistel. I sindacati: si tratta di licenziamenti camuffati L’amaro destino delle giovani dipendenti, quasi tutte sono laureate
SULMONA. Accusate di scarso rendimento perderanno il posto di lavoro, dopo essere state sospese in via cautelativa. Al danno si aggiunge la beffa per 14 lavoratrici della Sigistel, il call center che conta 30 dipendenti e che inaugura una nuova era nell'ambito delle vertenze sindacali. L’azienda pescarese ha infatti avviato le sospensioni cautelative per quasi la metà dei suoi dipendenti, che dal 7 novembre scorso sono in cassa integrazione a zero ore, senza cioè poter lavorare nemmeno a turno. Resta, quindi, appeso a un filo il destino dei giovani operatori, quasi tutti laureati e con un’età media di trent’ anni, disposti in passato ad essere anche pagati a rate, pur di non perdere il posto di lavoro. Un’occupazione fissa e a tempo indeterminato, faticosamente conquistata in questi ultimi anni, a colpi di vertenze e barricate, che nel settore delle telecomunicazioni, fra precariato dilagante e contratti capestro, assume maggior valore. La sospensione, per i sindacati, rappresenta l’anticamera del licenziamento e potrebbe lasciare i dipendenti senza ammortizzatori sociali. «Si tratta in sostanza di licenziamenti camuffati» interviene Marilena Scimia segretaria provinciale della Slc Cgil «ricevute le lettere, entro dieci giorni le dipendenti saranno fuori. Noi abbiamo attivato tutte le procedure consentite per bloccare l’operazione, ma sarà dura». Quello che la proprietà del call center avrebbe contestato alle dipendenti sarebbe lo scarso rendimento, che avrebbe poi portato alla perdita di commesse importanti.
«Non si può certo attribuire alla negligenza degli operatori la perdita di alcune commesse» continua Scimia «poi la cosa assurda e pretestuosa è che le contestazioni si riferiscano a maggio. Noi non permetteremo che il call center chiuda senza saldare gli ultimi stipendi arretrati ai lavoratori». L’accordo di cassa integrazione, infatti, prevedeva anche il saldo rateizzato delle ultime mensilità. Per rivendicare anche questo, stamattina i sindacati hanno organizzato un sit-in davanti al call center sulla statale 17. «Faremo il possibile per evitare i licenziamenti» aggiunge Antonietta Santavenere, rappresentante del consiglio nazionale della Cisl « non è giusto ora scaricare le responsabilità sugli operatori».
Federica Pantano
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