Telethon raccoglie fondi per i ricercatori aquilani

L’iniziativa dedicata allo studio sull’osteopetrosi condotto dall’Università La professoressa Teti: promettenti i risultati raggiunti, ora la città sia generosa

L’AQUILA. Da 25 anni Telethon finanzia la ricerca italiana sulle malattie rare che affliggono nel loro complesso un numero elevato di pazienti, anche se ognuna di esse colpisce poche persone. Telethon è nato per far sì che nessuno sia escluso dalla concreta speranza di una cura. Applica un sistema di finanziamento estremamente rigoroso, premiando il merito e investendo nella migliore ricerca, per onorare la generosità degli italiani. Telethon ha scelto L’Aquila come centro di studio per l’osteopetrosi, una malattia delle ossa, dovuta a mutazioni che impediscono all’osso di rinnovarsi adeguatamente. Il risultato di questo difetto è la presenza di troppo osso che occlude le cavità interne e impedisce, ad esempio, al midollo osseo e al sistema nervoso, di funzionare adeguatamente. Le ossa diventano fragili e si fratturano. Inoltre è molto difficile farle riparare e si infettano facilmente. Ci sono molte forme di osteopetrosi e una in particolare, chiamata osteopetrosi autosomica dominante di tipo 2 (Ado), o malattia delle ossa di marmo, colpisce i ragazzi è non c’è alcuna possibilità di cura. Telethon punta sulla cura delle malattie rare e l’Ado2 è una di queste. Gli studi eseguiti dai ricercatori dell’Università dell’Aquila hanno permesso di identificare una cura sperimentale che si mostra promettente ma che ha ancora bisogno di essere sviluppata affinché nel futuro possa essere usata per far guarire i pazienti. Telethon ha dato fiducia ai ricercatori aquilani e li ha finanziati affinché la cura possa diventare realtà. Sarà un lavoro lungo e faticoso, come accade sempre per lo sviluppo di nuove terapie. I ricercatori finanziati da Telethon hanno già ottenuto risultati promettenti. Mattia Capulli è uno di loro. Ha lavorato alacremente in questi anni all’interno dei gruppi di ricerca diretti dalla professoressa Anna Maria Teti e dalla dottoressa Nadia Rucci. Capulli ha 33 anni e vanta già una vasta esperienza internazionale, maturata soprattutto alla Columbia University di New York. Insieme ad Antonio Maurizi, studente del corso di laurea in Biotecnologie mediche, del dipartimento di Scienze cliniche applicate e biotecnologie diretto da Edoardo Alesse, attualmente negli Stati Uniti per un periodo di addestramento, ha messo a punto la terapia sperimentale dell’Ado2, lavorando con entusiasmo e competenza.

Il lavoro continua, ma Telethon ha bisogno del sostegno dei cittadini italiani per portare a termine i suoi progetti. «L’Aquila è una città generosa e sensibile», dice Anna Maria Teti, «risponderà certamente alla maratona Telethon, che terminerà il 15, con la stessa solidarietà con la quale i cittadini italiani l’hanno aiutata dopo il terremoto. Noi ricercatori aquilani metteremo tutto il nostro impegno affinché il sogno diventi realtà e per questo confidiamo nella generosità degli abitanti di questa meravigliosa città».

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