Tra i fedeli smarriti: «Quel prete estroso...»

A Pizzoli poca voglia di parlare delle gesta dell’ex parroco. «Invettive dall’altare, maltrattava tutti»

PIZZOLI. Com’era don Paolo Piccoli quando stava a Pizzoli? «Estroso, quantomeno estroso. Però spegni quel registratore...». Il cronista a caccia di pareri sull’ex parroco di Pizzoli, in carica fino alla fine degli anni ’90, deve scendere a patti. Interviste a microfono spento e macchina fotografica riposta. È l’unica soluzione per poter fare quattro chiacchiere con alcuni residenti del piccolo comune che nel dopo terremoto ha accolto molti aquilani.

Com’era don Paolo Piccoli nel suo periodo a Pizzoli? Pensate davvero che possa aver ucciso qualcuno? «Beh, per essere particolare, lo era, ma arrivare a uccidere...». Alcuni avventori del bar Rosella all’ingresso del paese hanno molti ricordi personali. «Mi ricordo l’effetto che mi fece quando arrivò», racconta un avventore. «Era il giorno di Santo Stefano, una funzione lunghissima in cui mi sono sentito trattato male. Da allora a messa quando c’era lui non ci sono più andato». «A volte dal pulpito se la prendeva con noi», racconta una signora romana. «E sono rimasta colpita dal fatto che a ogni funzione religiosa si cambiava d’abito più volte». Un po’ pomposo? «Sì, diciamo così».

A Pizzoli i più anziani ricordano ancora la storia delle campane, che dalla mattina alla sera a intervalli regolari segnavano le ore della piazza di Pizzoli. «Era uno show», raccontano ridendo in piazza. C’è chi è troppo giovane per ricordarselo, o a quei tempi non abitava a Pizzoli, ma chi c’era racconta di comizi disturbati dallo scampanio continuo e a tutto volume. Si racconta che una volta, a mezzanotte e mezza, arrivò anche il maresciallo dei carabinieri per intimare il silenzio. I racconti scivolano sull’agiatezza della famiglia. «Sapete se il padre è ancora vivo?».

C’è chi si è legato al dito il rifiuto di don Paolo di impartire la comunione a una persona che non poteva raggiungere l’altare, mentre altri raccontano di contributi differenziati per residenti e non residenti per le messe per i defunti. Nella parrocchia in piazza la ragazza delle pulizie si trincera dietro a un «no comment». Don Claudio Tracanna, l’attuale parroco, non è in sede. «Don Claudio ha detto che di questa storia non parla», avevano avvertito al bar. «Lui è giovane e bravo, e qui gli vogliamo bene». (r.p.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA