Revocata la protezione a Ferrazzo

Il Viminale interrompe ogni rapporto con il boss della ’ndrangheta
SAN SALVO. Troppi strascichi giudiziari: il Viminale ha revocato il programma di protezione a carico del boss della ’ndrangheta Felice Ferrazzo. Al 57enne di Mesoraca, per diversi anni residente a Termoli, è stato fatale il ritrovamento da parte dei carabinieri, l'11 luglio 2011, dell’arsenale in un garage che l'uomo utilizzava nella cittadina molisana.
L'uomo finì in carcere insieme al figlio Eugenio, conosciuto come Roberto il calabrese e che per qualche tempo ha abitato a San Salvo. Quest'ultimo, qualche mese fa, è stato condannato dal tribunale di Vasto a nove anni di reclusione per spaccio di droga, porto abusivo di armi, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Il 13 settembre a Varese è stata smantellata un’ organizzazione che faceva capo ai Ferrazzo e il gip di Milano, Donatella Banci Buonamici, ha fatto riferimento al soggiorno dei due nel Vastese. Il Viminale difronte al dossier consegnato dagli investigatori che parlano di una nuova presunta n'drina organizzata nel territorio molisano e nel basso Abruzzo, ha deciso di interrompere ogni legame dello Stato con il cinquantasettenne.(p.c.)
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