Firmate le prime sei concessioni per aprire i caliscendi del porto

Dalla prossima estate potrebbero essere aperti e diventare luoghi di attrazione turistica Prima però dovranno essere completati altri passaggi burocratici di competenza del Comune
GIULIANOVA. Nella prossima stagione estiva sei dei 12 caliscendi ancora presenti nel porto di Giulianova potrebbero essere aperti e operativi, diventando finalmente elemento attrattivo per il turismo estivo e non solo. Infatti, dopo un iter lungo oltre venti anni, costellato di carte bollate, ricorsi e persino demolizioni, i primi sei caliscendi del molo sud hanno ottenuto l’autorizzazione regionale. I beneficiari hanno firmato i documenti ufficiali nel corso di una cerimonia che si è svolta ieri nella sede dell’Ente porto alla presenza dell’assessore regionale alla pesca e all’agricoltura Dino Pepe, del comandante della capitaneria di porto Claudio Bernetti, del presidente Marco Verticelli e dei funzionari della Regione.
«Questo è un primo parziale risultato», ha detto l’assessore Pepe, «ma rappresenta un segnale importante per la città e per questo voglio ringraziare la pazienza dei beneficiari che hanno saputo attendere l’esito di un iter burocratico molto lungo e per niente semplice». Dopo lo step preliminare con la Regione, infatti, mancano ulteriori passaggi burocratici di competenza del Comune e solo dopo le strutture potranno aprire ufficialmente i battenti.
I caliscendi, strutture in legno finalizzate alla piccola pesca, ma anche luoghi tradizionali di ritrovo che dagli scogli si sporgono sul mare, furono realizzati tra gli anni ’50 e ’60 del secolo scorso, diventando elemento caratteristico dell’area portuale. «I caliscendi sono la testimonianza della cultura marinara e sono nati come strumento di pesca dei marinai giuliesi», ha ricordato Marco Maria Ferrari, ex presidente del Circolo nautico Migliori, «e venivano utilizzati soprattutto durante l’inverno, per procurare il cibo per le tante famiglie di pescatori».
Nei progetti della Regione e dell’Ente porto, i caliscendi dovranno diventare luoghi di promozione del territorio attraverso iniziative culturali capaci di valorizzare i prodotti locali dell’enogastronomia. Ma prima si dovranno portare a termine altri due passaggi burocratici e naturalmente si dovranno realizzare le necessarie infrastrutture. Al momento infatti i caliscendi, posizionati nella parte finale del molo sud, sono privi di energia elettrica e di servizi igienici. Marco Verticelli ha ricordato che l’Ente porto ha già attivato un programma di interventi per migliorare la sicurezza del bacino: grazie a fondi europei per la pesca di un milione e 300 mila euro si potrà migliorare l’infrastruttura portuale dal punto di vista della sicurezza con un nuovo impianto di illuminazione, oltre alla realizzazione di servizi igienici oggi mancanti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA