Abruzzo, lettere di D’Alfonso per il Sì la referendum: scatta l’esposto

Lo presenta M5s a Procura e Agcom. E il Pd replica anche a Fi: "Noi siamo in regola"

PESCARA

«I. l governatore dell'Abruzzo, Luciano D'Alfonso, ha contravvenuto alle norme che disciplinano la campagna referendaria». Lo denuncia il Movimento 5 Stelle regionale, tornando sulla vicenda delle lettere, contenenti le ragioni del Sì, inviate dal presidente alle famiglie abruzzesi. I grillini attaccano D'Alfonso perché ha firmato la lettera «come presidente della Regione Abruzzo e non semplicemente come Luciano D'Alfonso» ed annunciano un esposto alla magistratura e all’Agcom, quest’ultima preposta a vigilare le violazioni effettuate in campagna elettorale e referendaria.

Mercoledì il Pd Abruzzo, rispondendo all’ex consigliere regionale di Rifondazione Maurizio Acerbo e al capogruppo in consiglio regionale di Forza Italia Lorenzo Sospiri, aveva fatto sapere che la brochure, è stata realizzata a spese del partito, ed inviata al cosiddetto “popolo delle primarie”. M5s ribatte: «Secondo la legge 28 del 22 febbraio 2000, i rappresentanti delle istituzioni non possono utilizzare la propria carica per fare propaganda, ma possono svolgerla solo a titolo personale». Secondo i grillini il fatto che nella lettera venga pubblicizzato il sito “La regione dice la Regione Fa”, dominio istituzionale della giunta, «rappresenta un’aggravante della normativa». Anche Sinistra Italiana Abruzzo ritiene «sbagliate e fuori da ogni logica le pressioni esercitate nei giorni scorsi sui sindaci», come pure le spedizioni della lettera: «Un sintomo dell'affanno in cui versano i sostenitori del Sì». Un altro esposto lo sta preparando la lista L’Altra Chieti di Enrico Raimondi.

Mentre Sospiri afferma di aver presentato un’interpellanza sulla lettera («sarà così direttamente il governatore D'Alfonso a spiegare in consiglio regionale«), il Pd passa al contrattacco. Il segretario regionale Marco Rapino mette all’indice i grillini: «Il Movimento 5 stelle ha fatto impegnare il comune di Roma sul No al referendum. E qui fanno polemica per la campagna del Pd e del presidente della Regione sul Sì». Poi risponde per le rime a Sospiri e al vice presidente del consiglio regionale Paolo Gatti che aveva a sua volta accusato il Pd di fare «politica solo con gli insulti»: «Forse Gatti e Sospiri, non si rassegnano al fatto che il Pd sia una grande forza di governo, permettiamo di dare loro un semplice quanto stimolante consiglio: si interroghino e siano da stimolo al presidente D'Alfonso sulle questioni che interessano gli abruzzesi e non strumentalizzino fatti e iniziative che non gli appartengono. Il Pd con i suoi dirigenti e militanti hanno sempre pagato e investito le loro risorse per le proprie iniziative politiche ed elettorali».(a.mo.)