CORONAVIRUS / LA RIPRESA

Abruzzo: ritorno al mare dal 29 maggio e negozi aperti nei festivi 

Così gli stabilimenti tornano in attività. Gli orari delle attività decisi dai Comuni. Consentiti gli spostamenti ai residenti, serve l’autocertificazione per andare in altre regioni

PESCARA. Si andrà al mare da venerdì 29, nell’ultimo weekend di maggio e a ridosso del ponte del 2 giugno. Ora è ufficiale. Come è definitivo lo spazio riservato agli ombrelloni: 10 metri quadri, con possibilità di riduzione se la curva epidemiologica dovesse scendere. Gli abruzzesi che hanno seconde case in regione, sulla costa o in montagna, possono pernottare senza più restrizioni (gli spostamenti sono liberi da ieri).

Cadono i vincoli d’orario per quanti praticano qualsiasi tipo di attività sportiva (prima obbligatorie dalle 6 alle 20). Per le strutture commerciali resta in vigore il provvedimento che impone il limite di un cliente alla volta (e non più di due operatori) in spazi inferiori a 40 metri quadrati. Possono aprire anche le attività ricettive extralberghiere e i B&B. Per i centri commerciali torna la possibilità delle aperture domenicali, con ingressi scaglionati e la facoltà di misurare la temperatura ai clienti. Gli orari di apertura delle attività potranno essere decise dai singoli Comuni.
LINEE GUIDA. Sono alcune delle novità introdotte nelle 156 pagine – con 16 protocolli di sicurezza differenti – che contengono le linee guida con le quali la Regione Abruzzo recepisce o amplia i protocolli nazionali per le riaperture delle attività economiche, produttive e sociali, dai ristoranti ai parrucchieri, fino alle imprese artigiane e i bar. Ieri l’atto finale del quadro normativo – l’ordinanza dovrebbe essere firmata oggi dal presidente Marsilio, nella notte è stata inviata all’Anci e al ministero per eventuali osservazioni – che segna ufficialmente l’inizio della fase 2 della pandemia.

Le attività devono «svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi». La Regione Abruzzo si impegna «a emanare altri documenti man mano che sorgano esigenze di carattere territoriale, tali da non potersi accontentare dell’operatività residuale delle linee guida adottate a livello nazionale».
L’ELENCO. Queste le attività contemplate nei protocolli di sicurezza: ristorazione e bar, produzione, commercializzazione e somministrazione di alimenti, attività ricreative di balneazione e in spiaggia, attività ricettive alberghiere ed extralberghiere, strutture ricettive all’aria aperta, campeggi e villaggi turistici, esercizio delle attività dei rifugi di montagna, agriturismi, autoscuole, centri di istruzione, automobilistica, scuole nautiche e studi di consulenza automobilistica, mercati, fiere, commercio itinerante, negozi al dettaglio, attività di acconciatore, estetista e tatuatore-piercer, sicurezza per sanificazione degli impianti aeraulici per la climatizzazione degli ambienti, attività all’aria aperta, pesca amatoriale, allenamento e addestramento cani e cavalli, svolgimento in forma amatoriale di attività forestali, raccolta di funghi, tartufi ed erbe e frutti spontanei, nonché di caccia, trasporti e logistica, attività sportive e motorie.
CHI NON RIPARTE. Sono sospese le attività di centri benessere, centri termali (fatta eccezione che per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali e centri sociali, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, sale ballo anche per corsi, discoteche, parchi divertimento e assimilati.
LE ALTRE. Le attività non specificamente sospese dalle disposizioni statali e regionali a partire da ieri, e non indicate nelle linee guida adottate a livello nazionale con il Dpcm di domenica (e nei protocolli di sicurezza approvati) «si svolgono nel rispetto delle linee guida relative alle attività più affini e comunque nel rispetto dell’obbligo di distanziamento di un metro tra le persone e delle prescrizioni dell’allegato 16 del Dpcm del 17 maggio 2020 (misure igienico-sanitarie, ndr)».
ORDINANZE IN SOFFITTA. L’ordinanza ne annullerà 8 precedentemente firmate, tra cui quelle per gli spostamenti verso le seconde case e le chiusure nei festivi delle attività di generi di prima necessità.
NOVE REGOLE PER TUTTI. Sono nove le regole fondamentali per il rispetto del protocollo a cui la Regione è chiamata ad attenersi: prevenire in maniera efficace nelle singole realtà e nell’accesso a queste il rischio di aggregazione e affollamento; valutare la prossimità delle persone (esempio lavoratori, utenti) rispetto a contesti statici (esempio persone tutte ferme in postazioni fisse), dinamici (persone in movimento) o misti (contemporanea presenza di persone in posizioni fisse e di altre in movimento); l’effettiva possibilità di mantenere la appropriata mascherina da parte di tutti nei contesti raccomandati; il rischio connesso alle principali vie di trasmissione (droplet e contatto) in particolare alle contaminazioni da starnuti e colpi di tosse in relazione alle superfici di contatto; la concreta possibilità di accedere alla frequente ed efficace igiene delle mani; l’adeguata aerazione negli ambienti al chiuso; l’adeguata pulizia e igienizzazione degli ambienti e delle superfici; la disponibilità di una efficace informazione e comunicazione; la capacità di promuovere, monitorare e controllare l’adozione delle misure definendo i conseguenti ruoli.
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