Agricoltura in ginocchio: quattro milioni di danni

Le frane distruggono vigneti e 150 mila alberi di olivo nell’area vestina Casa sgomberata a Pietranico: 9 persone trasferite nei moduli per il terremoto

PENNE. L’agricoltura dell’area vestina è stata messa in ginocchio. Giovedì pomeriggio, a Penne, si sono riunite le varie componenti del settore e hanno analizzato i danni inferti all’agricoltura dall’ondata di maltempo del mese di marzo. Impressionanti i numeri: 150 mila piante d’ulivo sono state danneggiate; 50 ettari di vigneti sono da ristrutturare; 100 ettari di vigneti sono stati colpiti da frane e smottammenti. In totale sono stati conteggiati oltre 4 milioni di euro di danni in tutta l’area vestina. La situazione è più che drammatica e molte aziende agricole sono sul punto di chiudere. Al tavolo di lavoro, convocato dall’assessore all’Agricoltura del Comune di Penne, Gabriele Pasqualone, erano presenti i rappresentanti dell’Uta (Unità territoriale dell’agricoltura), della Cia (Confederazione italiana agricoltori) e Coldiretti.

Se a ciò ci si aggiungono i danni già noti a strade, infrastrutture pubbliche e abitazioni private, con famiglie e famiglie sgomberate, ecco che il quadro è ancor più preoccupante. L’ultimo Comune a pagare dazio è stato quello di Pietranico: il sindaco Francesco Del Biondo ha provveduto ad emettere un’ordinanza di sgombero per una casa lesionata da una frana dove vivevano due famiglie (9 persone). Le due famiglie hanno trovato alloggio in due Map del Comune di Brittoli.

A Penne l’ufficio tecnico comunale ha conteggiato oltre 5 milioni di euro di danni per strade e infrastrutture: 6 contrade (Mallo, Santa Maria Mirabello, Colle Trotta/Pagliari, Villadegna, Colleserangelo) vivono in una situazione di grave disagio, con strade chiuse e colline venute letteralmente giù a causa dei violenti movimenti franosi in atto. A Colleserangelo è stato necessario procedere all’evacuazione di una famiglia.

La situazione non è migliore nei comuni pedemontani del territorio: Farindola, Villa Celiera, Civitella Casanova, Vicoli e Carpineto della Nora. A Civitella Casanova sono salite a 17 le famiglie evacuate e contrada Valle del Giardino, la zona colpita dal movimento franoso più importante, quasi sicuramente non tornerà mai più abitabile come una volta.

Il prossimo 10 aprile anche il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, su invito del presidente della Regione Luciano D’Alfonso, farà visita ad alcuni dei luoghi più colpiti.

L’area vestina e pedemontana pescarese sono in ginocchio: a Vicoli si è aperto un lungo fronte franoso che minaccia un intero versante del borgo medievale e una collina franata ha inghiottito il parco territoriale attrezzato, area protetta da legge regionale.

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