Al porto di Pescara, la rabbia della marineria: assemblea su cig e fondi Ue / Video

Nel corso dell'incontro pubblico, i rappresentanti dei pescatori hanno messo sul tavolo le problematiche che non ancora trovano risposte. Pagamenti delle spettanze, ma anche chiarezza sulla possibilità di un nuovo dragaggio. Gli addetti ai lavori  si dicono pronti a bloccare l'Asse Attrezzato

La marineria pescarese e gli armatori in assemblea oggi a Pescara, presso la sede dell' Anmi per chiedere risposte urgenti e ormai inderogabili sui problemi del porto. In caso contrario si potrebbe decidere di tornare in piazza con proteste anche eclatanti. Nel corso dell'incontro pubblico, i rappresentanti dei pescatori hanno messo sul tavolo le problematiche che non ancora trovano risposte. Pagamenti delle spettanze, ma anche chiarezza sulla possibilità di un nuovo dragaggio. All'ordine del giorno ci sono: cassa integrazione in deroga per i mesi di gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, agosto e fermo biologico del 2013; fermo biologico del 2013 per le imprese; indennizzo fermo biologico del mese di maggio; aiuti comunitari per la marineria da parte della Ue per 2,5 milioni.

 

«I problemi - ha detto Mimmo Grosso, presidente della società armatori - sono ancora sul tavolo. Chiediamo il pagamento della cassa integrazione in deroga per i mesi dell'anno scorso oltre che per il fermo biologico che non è dipeso dalla nostra volontà. Vogliamo sapere anche che fine hanno fatto i 2,5 milioni di euro del Piano di Sviluppo. Tante promesse, ma zero euro. La Regione e il Governo ci devono pagare. Per non parlare - dell'ipotesi del dragaggio bis. Dopo aver speso 14 milioni di euro, sarebbe davvero una barzelletta perché noi avevamo messo in atto prima dell'emergenza un piano di prevenzione e manutenzione dei porti abruzzesi. Ora è davvero arrivato il momento di passare ai fatti. Siamo pronti a manifestare di nuovo, se costretti». Il rappresentante dei pescatori Gabriele Correntini ha spiegato che «oggi siamo di nuovo al limite. Noi vogliamo lavorare e non scendere in strada per manifestare. Quanto accaduto negli anni scorsi è stato perché disperati. Ora aspettiamo, dopo le elezioni, che i governanti vadano incontro alle nostre richieste».

Pronti a bloccare l'Asse Attrezzato. Al termine dell'assemblea, tenutasi presso la sede dell'Anmi in via Paolucci, la marineria (armatori e pescatori) ha deciso di scendere di nuovo in piazza per protestare. È stata infatti organizzata per venerdì prossimo 16 maggio alle 7 di mattina una marcia che si concluderà con il blocco pacifico della rampa dell'asse attrezzato. «Abbiamo votato oggi all'unanimità 46 armatori - ha spiegato il presidente dell'Associazione Armatori di Pescara Mimmo Grosso - la decisione di tornare a manifestare perchè dopo un anno di promesse, non abbiamo avuto le risposte che volevamo. Niente soldi per la cassa integrazione, nulla sui Fondi Comunitari, e rischio di un nuovo dragaggio. Venerdì andremo sull'asse attrezzato e in quel luogo chiederemo di incontrare il presidente della Regione Gianni Chiodi, gli assessori Carlo Masci (Bilancio) e Mauro Febbo (Pesca), il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia e il presidente della Provincia Guerino Testa per avere da loro le risposte che aspettiamo da oltre dodici mesi. Chiederemo anche - ha concluso Grosso - di essere invitati a partecipa al Consiglio Comunale sul Piano Regolatore Portuale in programma il 20 maggio».

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