Asili, pagheranno anche i poveri

27 Febbraio 2011

Il Comune cancella l'esenzione alle famiglie con redditi fino a 4.900 euro

PESCARA. Dal prossimo anno scolastico, anche le famiglie povere dovranno versare le rette per mandare i propri figli agli asili nido. L'amministrazione comunale ha introdotto tariffe mensili, da 50 a 70 euro, per le fasce di reddito molto basse, finora esentate dal pagamento.

Si tratta della fascia di reddito Isee (Indicatore della situazione economica) fino a 4.900 euro all'anno, all'interno della quale si trovano le persone che non riescono ad arrivare alla fine del mese. L'amara sorpresa è inserita nella delibera, approvata nei giorni scorsi dalla giunta, che contiene gli aumenti delle rette per tutte le fasce di reddito. A lanciare l'allarme è stato il Pd che minaccia barricate in consiglio comunale per bloccare la raffica di aumenti delle tariffe di asili, mense scolastiche, impianti sportivi, musei e mercati (si veda l'articolo a fianco). Venerdì scorso, invece, i sindacati hanno preannunciato azioni di lotta.

STANGATA SUI POVERI Le famiglie con redditi Isee fino a 4.900 euro sono state sempre esentate dal pagamento delle rette degli asili nido. Dal prossimo anno scolastico, non lo saranno più. La fascia che va da un centesimo fino a 2.500 euro all'anno di reddito Isee, pagherà 50 euro al mese per l'asilo a tempo pieno (orario 8-16); 40, per il tempo ridotto (8-13); 55, per il tempo prolungato (7,30-17). Dai 2.501 a 4.900 euro di reddito, invece, si dovranno versare, rispettivamente, 70, 56 0 77 euro a seconda dell'orario di permanenza a scuola dei bambini. La fascia di esenzione è rimasta solo per chi ha un reddito pari a zero.

COLPITI TUTTI I REDDITI Le fasce più alte, che già pagano le rette, verranno sottoposte a una raffica di aumenti. Facciamo alcuni esempi. Le famiglie con redditi Isee da 4.901 a 6.500 euro, oggi pagano 100 euro al mese per il nido a tempo pieno; 80, per il tempo ridotto; 110, per il tempo prolungato. Da settembre, le tariffe saliranno, rispettivamente a 102, 82 e 112 euro. Per i redditi da 15.001 a 17.000 euro, le rette attuali sono di 275, 220, 302,5 euro; nel prossimo futuro saranno di 280, 224, 308 euro. Da 25.001 a 29.000 euro di reddito, si passerà da 390, 312, 429 euro, a 397, 318, 437 euro. L'amministrazione ha poi introdotto una fascia in più, quella dei redditi oltre i 29.000 euro, che oggi pagano 390, 312 e 429 euro al mese. Da settembre dovranno versare 420, 336 o 462 euro.

PIU' CARI ANCHE I PASTI L'ondata di ritocchi alle tariffe colpirà anche le mense scolastiche. Oggi, le famiglie pagano per ogni pasto 3,81 euro. Dal prossimo anno scolastico, il costo salirà a 4,35, cioè 54 centesimi in più. La spesa mensile salirà così da 76 a 87 euro, cioè 11 in più.

PARLANO GLI ASSESSORI L'amministrazione comunale ieri è intervenuta per cercare di spegnere il fuoco delle polemiche. «La maggior parte degli aumenti, come quelli per asili e mense», hanno spiegato in una nota gli assessori al bilancio e agli asili Eugenio Seccia e Guido Cerolini, «scatteranno solo a settembre, con l'avvio del nuovo anno scolastico. Si tratta di minimi incrementi che non incideranno su tutti gli utenti, perché abbiamo preservato la differenziazione per fasce di reddito». «In questo modo», hanno concluso, «abbiamo evitato stangate sulle tasse».

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