Asl, liste di attesa troppo lunghe Aumentano i turni del personale 

Autorizzata la spesa di un milione 154mila euro per pagare il lavoro aggiuntivo di medici e infermieri Per il lavoro notturno dei sanitari la retribuzione è di 480 euro. La Uil: «È il giusto riconoscimento»

PESCARA. La carenza di personale e la necessità di tagliare il più possibile le liste di attesa si fanno sentire, in alcuni reparti ospedalieri di Pescara, Penne e Popoli. E quindi, «per scongiurare disservizi», la Asl di Pescara continua a far ricorso alle prestazioni aggiuntive di medici, infermieri e tecnici già in servizio, che lavorano anche oltre il proprio orario di lavoro, in alcuni reparti. La spesa da sostenere per questa attività, per gli ultimi mesi del 2022 (settembre - dicembre) e per i primi tre mesi del 2023 è di un milione 154mila euro e il via libera ad impegnare questa somma è arrivato nei giorni scorsi dal direttore generale Vincenzo Ciamponi sulla scia di una richiesta del direttore sanitario della Asl Antonio Caponetti. «L’emergenza epidemiologica da Covid 19 ha contribuito ad aggravare la carenza di organico, in particolare per il personale medico», ha segnalato Caponetti al direttore generale. «Per sopperire a questa carenza la Asl ha posto in essere tutte le procedure consentite dall’ordinamento per reclutare personale sanitario, anche ricorrendo a contratti di lavoro autonomo o di collaborazione coordinata e continuativa. Nonostante ciò, continua a rivelarsi indispensabile il ricorso all’istituto delle prestazioni aggiuntive, soprattutto da parte del personale medico, per garantire la funzionalità delle strutture con l’organico disponibile e assicurare, nel contempo, l’abbattimento delle liste di attesa che, come noto, sono state oggetto di progressivo allungamento a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid 19». Si è quindi deciso, per «garantire le attività delle strutture e fronteggiare il paventato rischio di non riuscire ad assicurare l’attività istituzionale e la copertura dei turni di servizio», di autorizzare le richieste arrivate dai reparti in difficoltà per l’ultimo periodo del 2022 mentre per il primo trimestre del 2023 il via libera è arrivato per alcuni solo nella misura del 50%, per quanto riguarda il personale di ambito comparto (e cioè di Pneumologia, Cardiologia con Utic, Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’urgenza e Terapia intensiva e Anestesiologia). La delibera prevede che per ogni ora resa in regime di prestazioni aggiuntive dai dirigenti del ruolo sanitario (cioè i medici) la retribuzione di 60 euro omnicomprensivi mentre per il personale del comparto la retribuzione oraria è di 50 euro lordi. Per un turno notturno di guardia di 12 ore (dalle 20 alle 8) reso dai dirigenti del ruolo sanitario la retribuzione è di 480 euro lordi (le somme sono quelle previste dal contratto). Il via libera alla spesa di 1.154.660 euro riguarda per 792.320 euro il 2023 e per 362.340 euro il periodo settembre/dicembre 2022.
Francesco Marcucci della Uil Fpl commenta che «finalmente sono arrivate le risorse per il lavoro aggiuntivo degli ultimi 4 mesi del 2022 e i primi 3 del 2023. Ad aprile si vedrà se si riusciranno ad avere altri finanziamenti per questa voce», visto che la richiesta di prestazioni sanitarie da parte dei cittadini «è talmente elevata che durante l’orario di lavoro non si riesce a fare tutto. Le prestazioni aggiuntive sono un modo per incentivare il personale interno, che ha professionalità, e per non far entrare delle cooperative esterne. Si pagano, cioè, i sacrifici del nostro personale».