Casini: «Non sono io l’ultimo, tanti democristiani in Abruzzo»

4 Marzo 2023

Il senatore presenta il suo libro “C’era una volta la politica” e ricorda Gaspari e Natali: «Due giganti» Al Comune di Pescara si radunano in centinaia tra amministratori ed ex. E c’è anche Sara Marcozzi

PESCARA. «Non sono l’ultimo dei democristiani», ride Pierferdinando Casini, quarant’anni in Parlamento, poi si guarda intorno e dice: «Qui ce ne sono tanti». Qui è la sala consiliare del Comune di Pescara piena di amministratori ed ex, generazioni di politici votati allo scudo crociato biancorosso con la scritta “Libertas”. L’occasione è la presentazione del libro di Casini, “C’era una volta la politica”, sospeso tra ricordi, riflessioni e speranze: «Il libro è una denuncia che una certa politica non c’è più ma è anche l’auspicio che torni la politica basata su competenza, professionalità e spirito di attaccamento alla propria gente», afferma il senatore Pd, «questa regione ha avuto personalità come Remo Gaspari e Lorenzo Natali, due autentici giganti che l’hanno resa un Abruzzo moderno e importante per l’Italia. È il segno che la politica è indispensabile e l’antipolitica non può affatto sostituirla».
INDOVINA CHI C’è In mezzo al pubblico, all’incontro organizzato ieri dal deputato Pd Luciano D’Alfonso con la Fondazione Europa Prossima e moderato dal direttore dell’Huffpost Italia Alessandro De Angelis, spunta anche la consigliera regionale Sara Marcozzi (ex M5S): con un gesto e un sorriso, Marcozzi saluta D’Alfonso. Sembrano lontani i tempi in cui Marcozzi e D’Alfonso litigavano in consiglio regionale, anche per una sedia. «La politica non è un gioco», riflette D’Alfonso presentando Casini e il suo libro «per rileggere l’Italia al presente e al futuro».
MARSILIO E MATTARELLA Il presidente della Regione Marco Marsilio di FdI confessa che il libro di Casini l’ha cominciato ma, in verità, non ha avuto il tempo di finire di leggerlo: «Casini si fa voler bene da tutti ma non voglio essere smielato», dice il governatore, «non ho mai votato per la Dc perché non ritenevo fosse all’altezza del compito di rappresentare l’Italia. E non ho votato nemmeno Casini come presidente della Repubblica; se è per questo non ho votato neanche Mattarella», continua Marsilio, «perché pensavo che fosse necessario un altro presidente».
CHI DICE PRESENTE In prima fila ci sono l’ex presidente del consiglio regionale Marino Roselli ai tempi della Margherita, Ezio Stati, ex consigliere regionale, e la figlia Daniela, ex assessore, con il libro appena autografato. Poi, l’ex assessore regionale Mario Amicone, l’ex consigliere regionale Antonio Prospero, il magistrato Tommaso Miele, l’ex senatore di Forza Italia Antonio Razzi, l’ex deputato Pd Antonio Castricone, l’ex presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco.
CASINI AMARCORD «Il primo incontro con Gaspari? Ero responsabile dei giovani della Dc», ricorda Casini tornando alla fine degli anni Ottanta, «e lui mi chiamò per andare alla Festa dell’Amicizia a Gissi: andai a casa sua e mi colpì molto vedere centinaia di persone radunate nel suo salotto con le bibite, una cosa inconsueta per me che venivo da Bologna, e poi notai come lui, sindaco di Gissi ma all’epoca già ministro, guardasse ai dettagli del paese: con un bloc notes si segnava tutto, le buche, le reti rotte e le altre cose che non andavano, e poi in Comune risolveva celermente tutto. I politici di oggi cosa dovrebbero imparare da Gaspari? Dovrebbero tornare tra la gente». Di Natali, Casini ricorda una cosa: «La sua competenza internazionale: in Europa era considerato uno dei più bravi commissari europei. Quando lo salutammo per l’ultima volta all’Aquila, fu un addio maestoso: c’era tutto il popolo abruzzese al di là delle divisioni che c’erano state in vita perché, si sa, la politica è fatta anche di contese e litigi».
PRIMI CITTADINI Nel pubblico, una cerniera di sindaci ed ex: Filippo Paolini di Lanciano, Chiara Trulli di Spoltore e l’ex Luciano Di Lorito, Enrico Di Giuseppantonio di Fossacesia, Massimo Tiberini di Casoli, Mariella Di Nunzio di Santa Maria Imbaro, Fabio Adezio di Miglianico, il vice sindaco di Chieti Paolo De Cesare con il consigliere comunale e provinciale del Pd Filippo Di Giovanni, gli ex sindaci di Montesilvano Renzo Gallerati ed Enzo Cantagallo, l’ex di Ripa Teatina Ignazio Rucci.
AMINTORE ED ELLY «A 20 anni il mio leader era Fanfani, figuriamoci se a 60 può essere la Schlein», dice Casini. E i consiglieri comunali Pd Francesco Pagnanelli, Marco Presutti e Stefania Catalano, tutti in campo per Bonaccini, ascoltano. «Ma a volte, la storia riserva sorprese», predica Casini, «gente di sinistra che fa cose di destra e viceversa».
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