Chiude “Il Tempo”, i precari fanno il funerale all’informazione/ Foto - Video

Manifestazione in piazza Salotto, a Pescara, per l’ultimo giorno in edicola dell’edizione Abruzzo-Molise del quotidiano

PESCARA

Sono stati celebrati oggi, in concomitanza con l'ultimo giorno in edicola dell'edizione Abruzzo-Molise del quotidiano “Il Tempo”, i funerali dell'informazione abruzzese. La manifestazione, promossa dai giornalisti precari delle principali testate della regione per lanciare l'allarme sulla situazione del settore, ha preso il via davanti all'ex redazione de “Il Tempo”, in piazza Salotto, a Pescara. A partecipare, oltre ai rappresentanti di categoria, il presidente regionale dell'Ordine dei Giornalisti, Stefano Pallotta, e il segretario del Sindacato giornalisti abruzzesi, Franco Farias, i deputati abruzzesi Gianluca Vacca (M5S), Gianni Melilla (Sel) e Fabrizio Di Stefano (Forza Italia), il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini (Pd), e i consiglieri regionali Domenico Pettinari (M5S) e Mauro Febbo (Forza Italia).

PARLA IL PRECARIO. «Andiamo a casa senza niente, senza alcuna possibilità: oggi è un brutto giorno per l'intero sistema dell'informazione, ogni voce che si spegne è un impoverimento». Lo ha detto Stefano Buda, uno dei giornalisti precari del “Tempo” Abruzzo e Molise. «Siamo finiti - ha spiegato Buda - nel ciclone della peggiore tempesta che abbia investito il nostro settore da anni. “Il Tempo” in questo contesto presenta la punta di un iceberg: è stata decisa questa chiusura, peraltro non condivisa, che lascia senza nessun reddito e senza nessun tipo di ammortizzatore sociale decine di lavoratori, giornalisti precari del giornale, e che mette ovviamente in seria difficoltà anche i redattori, una redazione peraltro mediamente giovane, con poche persone che superano i 50 anni e che avranno delle serie difficoltà per raggiungere l'età della pensione».

L’ORDINE DEI GIORNALISTI. La chiusura dell'edizione Abruzzo e Molise de “Il Tempo” è solo l'inizio di un più largo «processo di ristrutturazione» in Abruzzo: ad esserne convinto è il presidente regionale dell'Ordine dei giornalisti, Stefano Pallotta, che ha invocato «un intervento politico-istituzionale perchè la Regione faccia diventare strategica la questione dell'informazione, come sono strategici altri settori in crisi. Occorre una legge di indirizzo - ha sostenuto Pallotta - sulla legge 150 del 2000 per mettere in condizione i sindaci di fare dei concorsi regolari; bisogna mettere mano a una legge di sostegno all'editoria online attingendo a risorse dell'Unione Europea; infine è necessario riformare in maniera equa la distribuzione dei fondi per la comunicazione istituzionale, gestita attualmente secondo dei criteri assolutamente clientelari». Pallotta ha poi spiegato che non si tratta di una «battaglia corporativa, ma di civiltà. La chiusura de “Il Tempo” è un primo tassello e presto ne verranno degli altri che ci faranno preoccupare molto».

D’ALFONSO: SOLIDARIETÀ. «Sono profondamente rattristato dalla notizia della chiusura dell'edizione abruzzese del quotidiano “Il Tempo”. Ogni voce dell'informazione che si spegne è uno stimolo in meno al pensiero e un pezzo di libertà che viene a mancare», ha detto il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso. «Ai giornalisti, dipendenti e collaboratori vanno la mia solidarietà e la mia vicinanza in questo momento difficile della loro vita professionale.

REPLICA A D’ALFONSO. «Lo ringraziamo, ma finora non abbiamo avvertito nè la prima (solidarietà, ndr), nè la seconda (vicinanza, ndr)». È la replica congiunta all'intervento di D'Alfonso, da parte del segretario del sindacato dei giornalisti abruzzesi (Sga), Franco Farias, del presidente regionale dell'Ordine dei giornalisti, Stefano Pallotta, e del fiduciario della redazione abruzzese de “Il Tempo” e vicesegretario del Sga, Marco Patricelli. «Non occorre - spiegano i tre - mettere il cappello a una situazione già consolidata, ma occorreva agire quando si poteva evitarlo, ma il presidente D'Alfonso non c'era».

CASO IN PARLAMENTO. Il deputato grillino Vacca ha annunciato: «Stiamo preparando un'interrogazione parlamentare sulla vicenda dei precari dell'informazione sottopagati anche qui in Abruzzo. Abbiamo visto buste paga di tre o quattro euro per pezzi che vengono pagati cifre ridicole. uno scandalo: chiediamo che venga fatta chiarezza e che finalmente si inverta la tendenza».

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