Ciclista ucciso da una moto

Tragedia nel Teramano, muore un idraulico di 61 anni di Spoltore, andava a San Gabriele

NOTARESCO. La prima domenica di sole dopo tanto e il piacere di tornare sulla bici con il gruppo di appassionati del pedale con cui aveva già condiviso altre escursioni. E’ costata la vita a Rinaldo Di Lorito di Spoltore, 61 anni compiuti il 2 gennaio, una gita al santuario di San Gabriele con l’associazione di ciclisti amatoriali “Bike 2000” di cui faceva parte.

Il gruppo di una quindicina di atleti è partito da Cappelle sul Tavo e alle 9,30 era sulla statale 150 all’altezza di Guardia Vomano. I ciclisti avevano passato una rotonda ed erano su un rettilineo. A quell’ora il traffico era praticamente inesistente. A un certo punto i primi del gruppo – i ciclisti procedevano a coppie – hanno segnalato la presenza di un riccio morto sull’asfalto e tutti, a turno, si sono spostati verso il centro della carreggiata per evitarlo.

Di Lorito era quasi in fondo al gruppo e si è spostato verso il centro della strada anche lui. Ma proprio in quel momento arrivavano da dietro – sempre in direzione mare-monti – due motociclette di grossa cilindrata. E una, nell’aggirare il ciclista per superarlo, l’ha urtato. L’impatto è stato devastante. Di Lorito ha riportato una profondissima ferita dietro l’orecchio, probabilmente causata dal poggiapiedi della Honda Vfr 800 condotta da M.M., 38 anni di Giulianova.

Il ciclista è caduto a terra, privo di sensi. Perdeva molto sangue dalla testa: il casco di protezione, che indossava correttamente, non l’ha riparato anche perchè non arriva fin quasi alla nuca dove ha preso il colpo del poggiapiedi che si è staccato dall’Honda ed è rotolato, insanguinato, sull’asfalto. I compagni – che si sono subito resi conto della gravità di quello che era accaduto – sono subito corsi ad aiutarlo, mentre qualcuno di loro chiamava il 118. La macchina dei soccorsi è scattata immediatamente. Vista la gravità dell’incidente si è alzata in volo un’eliambulanza da Pescara. In pochi minuti sono arrivati i soccorritori a bordo dell’ambulanza, ma ormai il 61enne di Spoltore era morto.

Sul posto è anche arrivata una pattuglia della polizia stradale di Teramo, che ha fatto i rilievi del caso e ha regolato la viabilità. Sono stati sommariamente sentiti sul posto anche i compagni di pedale di Di Lorito. Tutti hanno raccontato che il gruppo era impegnato a evitare il riccio morto sull’asfalto. Non è chiaro però se Di Lorito sia caduto a terra prima di essere investito dalla moto o se sia caduto perchè urtato. E’ un elemento non secondario nella ricostruzione della dinamica dell’incidente, soprattutto per l’attribuzione di eventuali responsabilità in capo ad M.M. che, rimasto sostanzialmente illeso, si è fermato a prestare soccorso, anche lui in stato di shock.

Probabilmente proprio per accertare questo aspetto il sostituto procuratore di turno Luca Sciarretta ha disposto l’autopsia. Stamattina sarà conferito l’incarico al medico legale Gina Quaglione e l’esame autoptico si svolgerà domattina. L’avvocato della famiglia Di Lorito, Luigi Spina, informa che il perito di parte che prenderà parte all’autopsia è Domenico Angelucci.

La salma di Di Lorito è nella camera mortuaria dell’ospedale di Teramo, dove già dalla tarda mattinata di ieri sono affluiti parenti – l’idraulico lascia la moglie e due figli maggiorenni – e amici. I compagni dell’associazione “Bike 2000” ancora scioccati per l’accaduto, dopo l’incidente sono tornati a Cappelle ma poi sono subito ripartiti per andare a rendere omaggio all’amico morto.

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