sant’eufemia a maiella

Cinghiale aggredisce un fornaio nella sua bottega

L'uomo stava per essere aggredito dal selvatico entrato improvvisamente nel forno, ma è stato salvato dal suo cane lupo Richy

SANT'EUFEMIA A MAIELLA. Rischia di essere aggredito da un piccolo cinghiale che gli entra improvvisamente nel forno, ma viene salvato dall'intervento immediato del suo cane lupo Richy, che ingaggia una lotta furibonda con l'animale selvatico e alla fine lo azzanna mortalmente.

È accaduto l'altra notte nel forno del paese dove stata lavorando Antonello, giovane panettiere che in quel momento stava collocando nelle ceste il prodotto appena sfornato per la consegna. Il cinghiale ha puntato dritto sull'uomo che ha cercato di farsi scudo con un sacco, e di cercare riparo in un luogo sicuro. Il cane è entrato in azione nel locale garage dove Antonello si era spostato rincorso dal cinghiale. Richy ha cominciato a ringhiare più forte dell'animale selvatico che non è riuscito più a divincolarsi dal morso del cane, quindi, piano piano, lo ha trascinato fuori dal locale dove lo ha finito azzannadolo al collo.

Richy è un cane lupo di grossa taglia, maschio castrato, non ha avuto alcun timore dell'atteggiamento aggressivo del cinghiale e lo ha affrontato senza esitazione. Grande paura per Antonello che mai si sarebbe aspettato di vedere un cinghiale nella bottega con intenzioni nient’affatto pacifiche. A Sant’Eufemia non è certo la prima volta che si assiste alle incursioni notturne di branchi di cinghiali che si avvicinano all'abitato in cerca di cibo. Quello entrato nel forno, evidentemente, cercava anche un posto al calduccio oltre a una buona colazione con il pane appena sfornato.

L'episodio ripropone i problemi legati alla riproduzione incontrollata dei cinghiali che popolano le aree montane del Parco della Majella e che, soprattutto in questo periodo di freddo e neve, non disdegnano di avvicinarsi alle abitazioni, affamati e quindi molto aggressivi. Nel Parco sono proibite le battute di caccia, possibili invece nelle zone non vincolate. Cosicchè e popolazioni di cinghiali crescono a dismisura provocando danni alle colture in atto: dagli orti, ai campi coltivati, alle piante da frutto e agli uliveti. Nella bottega di un fornaio non erano mai entrati, ma il fatto fino a ieri del tutto inedito bisognerà d’ora in avanti prenderlo in seria considerazione. (w.te.)

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