Comuni ricicloni, ecco chi sono i vincitori 

PESCARA. Sono spesso i piccoli centri con meno di 5mila abitanti e concentrati in particolare nel capoluogo di provincia di Chieti, a portare alto in Abruzzo il vessillo di comuni virtuosi sul fronte...

PESCARA. Sono spesso i piccoli centri con meno di 5mila abitanti e concentrati in particolare nel capoluogo di provincia di Chieti, a portare alto in Abruzzo il vessillo di comuni virtuosi sul fronte della raccolta differenziata dei rifiuti che tuttavia stenta a decollare nella regione dei parchi. Ma sono anche le aree metropolitane che, con le buone pratiche messe in campo dalle amministrazioni, in futuro possono e devono segnare il passo della svolta, come ad esempio per la fusione dei comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore che, con la creazione di una città unica da oltre180.000 residenti, potrebbe «rappresentare per la regione un’occasione e non una criticità». Si è svolto ieri nell'auditorium Petruzzi il sesto EcoForum Abruzzo promosso da Legambiente, un'occasione per premiare i comuni ricicloni e per fare il punto sulla cosiddetta economia circolare, un modello di gestione virtuosa dei rifiuti che sta approdando in Abruzzo grazie ai fondi Pnrr e alla programmazione Fesr (Fondo europeo sviluppo regionale) 2021- 2027.
RAPPORTO LEGAMBIENTE. Il quadro consegnato dallo studio della differenziata per l'anno 2022 è quello di un sostanziale stallo, confermando il leggero scivolamento all’indietro dell’anno precedente. Mentre i dati restano inalterati con una raccolta differenziata al 64,2%, uno 0,1% in meno rispetto all’anno precedente, ed una produzione di 158,8 kg/anno/abitanti di secco residuo con un -4,7 kg/anno/ab, continua a scendere il numero dei Comuni Rifiuti Free (raccolta differenziata oltre il 65% e produzione dei rifiuti non recuperabili sotto i 75 Kg/anno per abitante) che si attestano ad 87, con una perdita di ulteriori quattro unità rispetto al calo già registrato nel 2021, ma aumenta a 71 il numero dei Comuni non ricicloni, ossia che non superano la soglia del 65% di raccolta differenziata, che rappresentano così il 23% dei Comuni della Regione. Manca, quindi, secondo Legambiente, «quella spinta quantitativa e qualitativa che permetta alla nostra Regione di fare il definitivo salto di qualità».
COMUNI E CAPOLUOGHI. In cima al podio delle province virtuose torna, anche quest'anno, il Chietino, con 104 Comuni .
Tra i capoluoghi più virtuosi svetta invece Teramo con il 71,2 % di differenziata, seguito da Chieti città con il 68,7%. Sale Pescara dello 0,3% raggiungendo il 46,9% di differenziata. E chiude L'Aquila che però convince di più visto l’incrementodell'1,9% di riciclo rispetto all'anno precedente, nonostante una differenziata al 41,4%.
Tra i comuni non capoluogo campioni al primo posto c'è Fara San Martino, che con 1.131 abitanti riesce a differenziare il 93,2% anche se rispetto al 2022 è in lieve flessione con lo 0,8% in meno di sforzi sul pattume. Sempre in provincia di Chieti si fanno notare Palena (92,4%); Filetto (87%); Tornareccio (86,2%); Fara Filiorum Petri (85,4%). In provincia di Pescara sono pochi i comuni davvero virtuosi: spicca Pianella con l'84% e seguono, sempre per comuni sopra i 5mila abitanti, Loreto Aprutino (76,9%); Collecorvino (69,2%); Spoltore (72,7%); Cepagatti (77,9%). Nell'Aquilano tra i primi cinque comuni virtuosi solo Pratola Peligna, in leggera flessione rispetto al 2021, ha oltre 7mila abitanti e un buon piazzamento all'83,7%. Bugnara, Barrea, Sant'Eusanio Forconese e Fossa hanno percentuali dall'84,8 al 75.4% ma poche centinaia di abitanti. Nella provincia di Teramo infine non si va oltre il 77,7% di Silvi e il 77,4% di Basciano. Seguono con il 73,1% Tossicia, Montorio al Vomano (74,2%) e Giulianova (72,9%).
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