Confcommercio, tolleranza zero

Proposta di legge sugli abusivi: distruggere la merce confiscata

PESCARA. Confcommercio Abruzzo propone un progetto di legge regionale sull’occupazione abusiva del suolo pubblico per attività commerciali non autorizzate. Il progetto è stato inviato, ieri, al presidente della Regione, Gianni Chiodi.

«In diverse regioni», afferma la segreteria regionale di Confcommercio in un documento, «il problema è stato affrontato e regolamentato. La Regione Lombardia, ad esempio, non solo ha approvato da tempo una legge regionale in materia, ma ha anche istituito il previsto Comitato regionale consultivo sulle problematiche dell’abusivismo».
Anche in Abruzzo, mette in evidenza l’associazione dei commercianti, è molto sentita «la necessità di adottare provvedimenti più incisivi contro l’occupazione abusiva del suolo pubblico per attività commerciali non autorizzate».

Il fenomeno, sostiene Confcommercio Abruzzo, produce «danni sotto l’aspetto economico, sociale e di pubblica sicurezza: economico, perché espressione di concorrenza sleale che causa indirettamente danni nei confronti della collettività nazionale, sottraendo denaro al prelievo fiscale; sociale, perché la vendita ambulante rappresenta l’espediente che apparentemente consente il mantenimento dell’immigrato in Italia; di pubblica sicurezza, in quanto spesso gestito da organizzazioni criminali, che alimentano i flussi di immigrati clandestini da reclutare e da sfruttare per le proprie attività illecite, tra cui il commercio abusivo».

Secondo la Confcommercio, quindi, si rende «sempre più necessaria e indifferibile» l’adozione di una normativa in materia che «oltre alla sanzione pecuniaria per il trasgressore e la confisca immediata delle merci, preveda anche la distruzione delle stesse».
La distruzione delle merci, spiega l’associazione, contraffatte dovrebbe avvenire «entro le 48 ore dalla confisca», mentre quella di provenienza illecita o venduta abusivamente senza licenza dovrebbe essere distrutta, «se trattasi di bene non fungibile, dopo trenta giorni di deposito senza che sia stata reclamata dal legittimo proprietario, salvo il caso di oggetti di rilevante valore che dovrebbero essere venduti all’asta pubblica».

Il progetto di legge della Confcommercio prevede, invece, che i generi alimentari confiscati, se mantenuti in confezione integra, non in scadenza, potrebbero essere donati in beneficenza.
L’autorità competente ad applicare queste sanzioni, conclude la segreteria regionale di Confcommercio, dovrebbe essere il sindaco del Comune nel quale si sono verificate le violazioni o un altro soggetto individuato in base all’ordinamento dell’ente locale.
(cr.re.)

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