Cordone ombelicale da Pescara a Boston salva vita a giovane

Un’unità di sangue della Banca dell’ospedale pescarese negli Usa per un paziente affetto da leucemia acuta

PESCARA. La vita di un cittadino americano è stata salvata grazie alla consegna di un’unità di sangue cordonale a Boston, con un’aereo decollato martedì scorso per gli Stati Uniti, della Banca di sangue cordonale del presidio ospedaliero di Pescara, diretto da Tiziana Bonfini. Grazie alla solidarietà di una coppia abruzzese, un giovane paziente, affetto da leucemia acuta, sarà trapiantato negli Stati Uniti, con una unità di sangue cordonale. L’unità è stata resa disponibile dalla Banca di sangue cordonale della Regione Abruzzo dell’ospedale di Pescara in soli cinque giorni, grazie alla stretta collaborazione di tutto il personale dei Laboratori di Ematologia del dipartimento di Medicina Trasfusionale della Asl di Pescara e del centro di Tipizzazione Tissutale della Asl dell’Aquila. Effettuati con estrema rapidità tutti i controlli di qualità, richiesti dalla normativa vigente in materia di trapianti, è stato allestito lo speciale contenitore per il rilascio dell’unità che permette la conservazione, a una temperatura inferiore ai 150 gradi sotto zero, durante il trasporto. La Banca regionale, è una struttura che da circa quindici anni svolge la sua attività grazie alla collaborazione di tutti i professionisti che operano nella rete dei centri di raccolta della Regione, all’impegno delle ostetriche, alla sensibilità delle coppie che, con un gesto di grande altruismo, donano il prezioso prodotto salvavita, utilizzabile per il trapianto di cellule staminali emopoietiche. ll trapianto di cellule staminali emopoietiche da sangue placentare viene utilizzato in numerose patologie potenzialmente curabili con il trapianto emopoietico come leucemie, linfomi, alcuni tumori solidi, gravi forme di anemie, deficit immunitari ed errori congeniti del metabolismo.

La Banca di sangue cordonale ha all'attivo più di settemila unità raccolte (84 unità dedicate) di cui circa 1700 bancate. La finalità è quella di contribuire ai circuiti internazionali con adeguate rappresentanze (inventario di 2.000 unità). La struttura è operativa dal 1997, grazie all'avvio di un progetto pilota finanziato dall'Istituto superiore di sanità, derivando la spinta dalla continua ricerca di fonti alternative di cellule staminali emopoietiche per trapianto e di nuove strategie di cura in ambito onco-ematologico. La donazione del sangue di cordone ombelicale è un atto di solidarietà che offre maggiori opportunità di cura a tutte quelle persone in attesa di trapianto che non hanno un donatore compatibile. Informazioni a riguardo vengono fornite dal personale sanitario della Banca e dai referenti dei centri di raccolta dei presidi ospedalieri facenti parte della rete regionale di raccolta e dai volontari dell'associazione Adisco Abruzzo.

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