Cure negate a un ragazzo autistico dopo il cambio di residenza: tre diffide inviate alla Regione e alle Asl di Pescara e Chieti

Sospese le terapie riabilitative dopo un cambio di residenza da Pescara a Francavilla. L’associazione Autismo Abruzzo: “E’ inaccettabile che un giovane venga privato delle cure per un cavillo burocratico”
PESCARA. Un ragazzo autistico ha visto sospese le sue terapie riabilitative dopo un cambio di residenza da Pescara a Francavilla al mare (Chieti). E' quanto denuncia l'associazione Autismo Abruzzo, che segue il caso insieme alla famiglia del giovane, identificato con il nome di fantasia Dante. La vicenda era partita un anno fa, quando il tribunale di Pescara aveva imposto alla Asl di garantire le cure nel centro 'Oltre le Parole'. Dopo la separazione dei genitori, il trasferimento con la madre - pur di pochi chilometri - ha spostato la competenza territoriale alla Asl di Chieti, facendo decadere, secondo la Asl di Pescara, l'obbligo di copertura. Il centro ha continuato a garantire le sedute per mesi, ma ha poi dovuto interrompere il servizio per mancanza di copertura pubblica. La madre è stata costretta a ripartire da zero: nuova prescrizione, nuova valutazione Uvm e nuova richiesta alla Asl competente.
L'avvocato Giovanni Legnini, legale della famiglia, ha inviato tre diffide formali alle Asl coinvolte e alla Regione Abruzzo. "E' inaccettabile - afferma l'associazione Autismo Abruzzo - che un minore venga privato delle cure per una questione burocratica, nonostante una sentenza e una diagnosi clinica chiara".