Le storie

Da Paco travolto da un’auto al sogno della cavalla Giunone 

Il cane investito guarirà in quattro mesi. E la cavalla avrà un puledro campione Niente liste d’attesa nell’ospedale veterinario. I laboratori centri d’eccellenza 

E’ un purosangue arabo, campionessa di endurance, la cavalla Giunone. Ma non poteva restare incinta perché aveva problemi di fertilità. All’ospedale veterinario dell’Unite, questo splendido esemplare si fa accarezzare mentre attende il padrone. E’ stato già ingravidato con materiale seminale crioconservato a meno 196 gradi. Il papà del puledro si chiama Daihamon, è un purosangue francese. Giunone partorirà a Pizzoferrato dove il proprietario, Jacopo Di Matteo, ex campione del mondo di endurance, l’ha riportata qualche giorno fa. Dopo aver salutato un altro campione, Shaolin Roc'Hellou, che ha corso e vinto gare a Dubai e in Italia: gare su percorsi anche di 160 chilometri. I cavalli che arrivano o ripartono, accompagnati dai proprietari fantini e non, sono davvero belli. Come un enorme esemplare bianco che sembra il cavallo di Napoleone. Si chiama Bombastic, ed è un campione di salto degli ostacoli. Scalpita mentre entra nella sala della radiologia digitale.
Altro animale, altra storia. Paco è un cane meticcio. Un’auto lo ha investito e gli ha spezzato quasi in due una zampa. Ma un volontario lo ha raccolto dalla strada, lo ha accarezzato e rassicurato. E poi lo ha affidato nelle mani dei veterinari, e degli aspiranti veterinari, dell’ospedale teramano degli animali. Il peggio ora è passato. Il cane Paco sta per essere dimesso. Arriva in reception che zoppica perché ha l’arto anteriore destro immobilizzato. Lui sta per uscire mentre in ospedale entra la piccola Nina, il cane maltese, al guinzaglio della padroncina. Sono due delle tante storie di cani, cavalli, gatti e persino un istrice curati e salvati nell’ospedale di Piano d’Accio, aperto nel 2104 e autorizzato dalla Regione Abruzzo nel 2015. Frattura di radio e ulna è la diagnosi fatta al cane Paco, un cane territoriale, sottoposto a intervento chirurgico, in una delle tre sale operatorie per piccoli animali, dirette dal prof Petrizzi, dopo essere stato visitato nell’ambulatorio a piano terra che ha tutto l’aspetto di un pronto soccorso di un ospedale per esseri umani. Ci trovi infatti il tavolo dove il cane viene disteso, l’ecografo, le attrezzature per stabilizzare l’animale ferito, le pompe di infusione per iniettare i liquidi, ed i macchinari per le radiografie e la rianimazione cardio-polmonare. (l.c.)