Dragaggio, lavori fermi per altri 5 giorni

Non c'è più spazio per smaltire i fanghi, la ditta riprende l'intervento lunedì prossimo
PESCARA. Il dragaggio nel porto canale, dopo l'ennesimo annuncio di avvio dei lavori e la minaccia del sindaco Luigi Albore Mascia di denunciare l'impresa per interruzione di pubblico servizio, è ancora bloccato. Ieri, si è saputo che l'intervento non partirà prima della prossima settimana.
Lo ha rivelato Luigi Minenza, il Responsabile unico del procedimento, cioè il tecnico incaricato dal provveditorato alle Opere pubbliche di seguire l'appalto di escavo dei fondali. «Lunedì 4 aprile», ha detto al Centro, «verrà rimesso in moto il macchinario per il trattamento dei fanghi recuperati dal porto. Dopodiché, potrà riprendere il dragaggio».
Nel frattempo, le condizioni del porto canale si fanno sempre più critiche. Il dragaggio, che dovrebbe essere avviato la prossima settimana, quasi certamente non sarà sufficiente a far tornare navigabile lo scalo. Minenza ha spiegato che, con 1,9 milioni di euro stanziati dal provveditorato per la seconda tranche di lavori, si riusciranno a prelevare solo 17mila metri cubi di fanghi e sabbia. Un'inezia, se si considera che per riportare i fondali tutti insabbiati a una profondità adeguata bisognerebbe togliere almeno 120mila metri cubi.
L'unica speranza resta il progetto del nuovo porto fermo da tempo in Regione. Per realizzarlo ci vorrebbe un investimento di almeno 100 milioni di euro. La cifra è emersa ieri, durante una conferenza di servizi all'Aquila sul prg portuale, cui ha preso parte l'assessore Vincenzo Serraiocco.
LAVORI ANCORA FERMI Il dragaggio, ripreso venerdì scorso, è durato appena un giorno. I lavori si sono subito fermati e ieri si è capito il perché. La vasca provvisoria di raccolta dei fanghi assegnata alla ditta Nicolaj si è riempita in mezza giornata. Ora, l'impresa potrà riprendere l'escavo dei fondali solo quando rimetterà in moto il macchinario utilizzato per l'essicazione dei fanghi installato in bella mostra su una delle banchine del porto canale. L'apparecchiatura è in attesa di essere tarata.
CAMBIA IL PROGRAMMA Lunedì prossimo, si dovrebbe ricominciare ad utilizzare il macchinario. Una volta smaltiti i fanghi stoccati nella vasca provvisoria, l'impresa potrà riprendere il dragaggio. Ma già si sa che i tempi previsti per l'intervento non saranno rispettati. «I lavori si concluderanno entro il 30 giugno», ha fatto sapere Minenza. Questo significa che l'escavo nel porto canale proseguirà a stagione balneare cominciata.
LE POLEMICHE Intanto, divampano le polemiche sui ritardi e sulle promesse mancate. Il Pd se l'è presa con il sindaco. «Ci vengono a mancare le parole», ha affermato il consigliere Enzo Del Vecchio, «per apostrofare questa chiara incompetenza e incapacità dimostrata da Mascia nel seguire e gestire un problema di così grande rilievo per l'economia marinara e turistica della città». «Il sindaco», ha aggiunto il segretario cittadino Stefano Casciano, «per mesi ha fatto orecchie da mercante e adesso ha il coraggio di protestare e indignarsi per quella che definisce una situazione grottesca. La verità è che questa amministrazione ha trascinato il porto di Pescara nel baratro».
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