PESCARA / OMICIDIO NERI

Droga ed estorsioni, i primi tre non parlano 

Gli interrogatori dopo gli arresti maturati dalle indagini nell'ambito dell'Operazione Satellite. Domani c’è Junior Insolia

PESCARA. Davanti al gip Antonella Di Carlo hanno scelto il silenzio Christian De Sanctis, Marco Lapenta e Yordan Insolia.
Difesi rispettivamente dagli avvocati Marco Di Giulio, Giancarlo De Marco e Gianluca Carlone, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere i tre, arrestati a vario titolo per spaccio ed estorsione nell’ambito dell’operazione scaturita dalle indagini dei carabinieri (e sopratutto dalle intercettazioni) per l’omicidio del 28enne Alessandro Neri.

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Domani toccherà a Junior Insolia (amico fraterno di Neri), a Giulia Spinelli (moglie di Lapenta) e a Flaviano Spinelli e da quello che pare di capire sarà proprio Insolia il primo a rompere il silenzio. È su di lui, d’altra parte che pesano le accuse più pesanti relative anche alle armi di cui si vanta, da quanto emerge dalle intercettazioni, e che si porta dietro per minacciare ed estorcere denaro ai presunti debitori a cui ha ceduto la droga. È presumibile che a Insolia verrà anche chiesto della pistola che lui, come emerge da una conversazione ascoltata e registrata dagli investigatori, dice di aver acquistato in società con l’amico Neri: «La cosa più cara che ho è mia e di Alessandro. Questa cosa qua ce la siamo comprata insieme io e Alessandro. Se ti devo dire la verità ci ho messo più io che lui, io ci ho messo 800 e lui 500... è importante per me... mi volevo levare tutte le armi, ma questa è mia e sua e non la leverò mai».
Intanto, dopo i sei arresti, va comunque avanti il lavoro dei carabinieri diretti dal tenente colonnello Massimiliano Di Pietro e coordinato dal sostituto procuratore Luca Sciarretta. Al vaglio degli investigatori c’è anche la posizione dei 12 indagati che pure fanno parte dell’operazione “Satellite che due giorni fa ha portato in carcere i sei. Anche tra loro, infatti, ci sarebbero nomi in qualche modo riconducibili agli ambienti frequentati da Neri. Ma non solo. Le indagini, orientate sul filone degli affari di Neri gestiti con qualcuno che conosceva, qualcuno di fiducia, vanno avanti anche su altri fronti. Come quello, ad esempio dei conti e delle società risultate riconducibili a Neri.


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