Elezioni a Pescara, Masci: «Stanno creando un clima di odio fuori dal tempo. Si rivota? Bene, vincerò con un margine più ampio»

Il sindaco Carlo Masci parla dopo la sentenza del Tar e va all’attacco delle opposizioni
PESCARA. "Sono dispiaciuto per i cittadini perché la città è in movimento, sta correndo velocemente e rischia di doversi fermare o comunque di frenare alcune situazioni. Sono amareggiato per me, perché è stata una vittoria strabordante al primo turno con un distacco di 10.200 voti rispetto al secondo candidato. Credo che si sia vista in poche parti una cosa del genere. E invece le questioni giudiziarie stanno portando ad altre situazioni, che affrontiamo con la massima serenità, come siamo abituati a fare, perché il mondo non finisce con un'elezione e non finisce neanche con la sentenza del Tar". Lo afferma il sindaco di Pescara, Carlo Masci, all'indomani del pronunciamento del Tar sulle elezioni 2024.
Nel corso di una conferenza stampa in Comune, affiancato dagli esponenti della maggioranza, il sindaco ribadisce la volontà di fare subito ricorso al Consiglio di Stato: "I nostri avvocati - dice - hanno esaminato la sentenza e ci hanno consigliato vivamente di fare ricorso. La sentenza presenta margini amplissimi di appello perché gli errori formali di alcuni presidenti di seggio sono stati considerati determinanti, anche se non hanno inciso affatto sul voto. Un dato è certo: il voto, anche nel riconteggio, ha stabilito che Carlo Masci ha vinto al primo turno con un margine di circa 500 voti e che Costantini è arrivato dietro a Carlo Masci di oltre 10.000 voti. Quindi c'è un abisso". "Noi - va avanti Masci - pensavamo che per vincere le elezioni bastassero i voti, invece abbiamo scoperto che bisogna fare da balia anche ai presidenti di sezioni che spesso sbagliano. In tutte le elezioni succede questo. In questo caso i veri danneggiati sono proprio i cittadini, che hanno espresso un voto chiarissimo. E quel voto è stato messo in discussione da errori formali fatti dopo il voto, che il Tar considera determinanti. Il Consiglio di Stato dovrà riesaminare la questione per fare una approfondita valutazione della sentenza che, secondo i nostri avvocati, potrà essere concretamente riformata".
Il primo cittadino si definisce comunque "tranquillissimo", non solo perché il Consiglio di Stato "riformerà questa sentenza", ma anche perché "se si dovesse tornare al voto vinceremmo con un margine ancora più ampio. Sto notando - dice ancora - che, come avvenuto in campagna elettorale, si sta creando un clima di odio che sinceramente trovo fuori dal tempo. Io cerco sempre di avere colloqui tranquilli, sereni, invece ogni volta ci confrontiamo con chi alimenta continuamente odio, sospetti, allusioni che fanno male alla città". "Io, come stabilito anche dal Tar - conclude Masci - continuo a svolgere il mio ruolo di sindaco nell'attività ordinaria, che non è attività urgente, indifferibile, ma è attività ordinaria, quella che continuerò a fare".