Esposto sulle consulenze del Comune

30 Settembre 2011

L'ente supera il tetto fissato dalla legge, il Pd si rivolge alla Corte dei conti

PESCARA. Non tornano i conti del Comune sulle consulenze affidate quest'anno. Ieri, Il Centro ha pubblicato l'elenco degli incarichi assegnati a professionisti esterni, per una spesa complessiva di quasi 300mila euro. Ma, in base alla legge, l'amministrazione comunale dovrebbe spendere cinque volte di meno, cioè massimo 66mila euro. C'è un decreto legislativo, approvato alla fine dell'anno scorso dal Consiglio dei ministri, che vieta in maniera categorica ai Comuni di superare quest'anno il tetto del 20 per cento dei costi per le consulenze sostenuti dagli enti locali nel 2009. E il Pd annuncia un esposto alla Corte dei Conti.

RAFFICA DI INCARICHI. Ma questo limite risulta sforato con il lungo elenco di incarichi affidati dal Comune e pubblicato anche sul sito Internet dell'ente. Basti pensare che solo quello di Giordano Bruno Guerri supera il tetto. Lo scrittore, chiamato dal sindaco Luigi Albore Mascia a curare l'immagine della città, percepisce un compenso di 75.250 euro per un incarico di collaborazione in vigore dal 28 ottobre dell'anno scorso fino al 2 novembre di quest'anno. Altri 24mila vengono elargiti all'architetto Salvatore Colletti per la redazione e il dimensionamento dei Piani di zona. Poi, 6.300 al giornalista Silvano Console; 18.000, all'agenzia Mirus; 6.000, agli architetti Cinzia Di Brino e Barbara Ferri; 19.728, al dottor Andrea Oliva; 12.000, al medico veterinario Vincenzo Olivieri; 63.000, all'agenzia giornalistica Lidea; 6.664, all'avvocato Fabrizio Rulli; 27.173, all'architetto Michele Lepore; 18.000, alla dottoressa Livia Bentivoglio; 5.000, al professor Giuseppe Stancarelli.

LA LEGGE FISSA IL TETTO. Ma l'articolo 7 del decreto legislativo, numero 78, del 2010, è chiaro al riguardo. «Al fine di valorizzare le professionalità interne alle amministrazioni», si legge, «a decorrere dall'anno 2011 la spesa annua per studi e incarichi di consulenza sostenuta dalle pubbliche amministrazioni non può essere superiore al 20 per cento di quella sostenuta nell'anno 2009». Nel 2009, l'amministrazione comunale ha speso per le consulenze 330.000 euro. Calcolando il 20 per cento di questa cifra si arriva a un importo di 66.000 euro. Questo sarebbe il tetto da non superare per le spese di consulenza.

LA DIFESA DEL COMUNE. L'articolo 7 del decreto conclude così: «L'affidamento di incarichi, in assenza dei presupposti di cui al presente comma, costituisce illecito disciplinare e determina responsabilità erariale». Possibile che l'amministrazione comunale non abbia tenuto conto di ciò che stabilisce la legge? Per l'assessore al bilancio Eugenio Seccia l'ente è in regola. «Il governo cittadino sta rispettando la normativa. Il decreto imponeva di non superare la cifra di 66.000 euro e così abbiamo fatto: la spesa totale si è fermata a 56.883 euro». «Le consulenze riguardano solo Rulli, Lepore, Bentivoglio, Stancarelli», ha proseguito Seccia, «l'elenco successivo pubblicato sul sito Internet è sotto la voce di altri incarichi, ossia incarichi di altra natura che non rientrano in quel tetto contenitivo fissato dalla legge».

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