ELEZIONI

Europee e comunali, gli errori da evitare 

Dal sì alla doppia preferenza di genere agli altri casi previsti dalla legge. I consigli per non farsi annullare la scheda

PESCARA . Si vota per il nuovo Parlamento, e l’Italia torna alle urne domenica per eleggere i suoi rappresentanti. L’Abruzzo fa parte della Circoscrizione Sud. Ma in Abruzzo i cittadini vanno alle urne anche in 99 Comuni.
DOCUMENTI. Il primo passaggio fondamentale è quello di presentarsi al proprio seggio muniti di un documento di riconoscimento valido e della scheda elettorale. Se sono esauriti gli spazi per mettere i timbri bisogna andare all’ufficio elettorale del proprio comune e chiederne una nuova. Senza scheda non si vota.
LA SEZIONE. Si vota nella sezione elettorale del comune di residenza nella quale si è iscritti come elettori, salvo alcune eccezioni. Tra queste, quelle degli addetti al seggio, compresi i rappresentanti delle forze di polizia, i rappresentanti di candidati, che possono votare nella sezione dove stanno prestando servizio. I candidati possono votare in qualunque sezione della circoscrizione elettorale in cui hanno presentato la propria candidatura.
SCHEDA E MATITA. Si vota solo sulla scheda autenticata, e solo con la matita copiativa che viene consegnata dagli scrutatori assieme alla scheda. Vietatissima la penna, perché qualsiasi segno che non sia stato apposto con la matita determina la nullità della scheda.
CHI NON PUÒ CAMMINARE. Gli elettori non deambulanti, iscritti in sezioni elettorali non accessibili con la sedia a rotelle, possono votare in qualsiasi altra sezione elettorale del comune in un edificio privo di barriere architettoniche. Per poter votare, devono presentare, oltre alla tessera elettorale, una documentazione dalla quale risulti l’impossibilità o la capacità gravemente ridotta di deambulazione, e cioè una certificazione medica rilasciata dalla Asl oppure una copia autentica della patente di guida speciale. Il voto è espresso nella cabina o al tavolo appositamente allestiti per gli elettori non deambulanti.
IN OSPEDALE. Chi è ricoverato in ospedale o in una casa di cura è ammesso a votare nel luogo di ricovero. Deve però presentare al sindaco una dichiarazione che deve essere inoltrata al comune dal direttore amministrativo non oltre il terzo giorno antecedente la votazione. Chi non lo ha fatto entro ieri, dunque, non potrà votare in ospedale.
L’ACCOMPAGNATORE. La possibilità di essere accompagnati in cabina è concessa solo a chi sia fisicamente impedito nell’espressione autonoma del voto, e cioè i non vedenti, gli amputati delle mani e gli affetti da paralisi o da altro impedimento che impedisce di votare autonomamente. Sulla loro scheda deve essere riportato il codice Avd.
VARIE OPZIONI. Si può votare in diversi modi, tutti validi. Naturalmente il voto deve essere espresso all’interno della cabina elettorale, dove è vietato portare il telefono o qualsiasi altro dispositivo per scattare foto.
SENZA PREFERENZE. L’elettore può votare tracciando una X sul simbolo prescelto, senza indicare alcuna preferenza per un candidato particolare. In questo caso il voto sarà attribuito alla lista scelta.
CON PREFERENZE. Il voto per il rinnovo del Parlamento europeo prevede la possibilità di indicare fino a un massimo di tre preferenze. Si possono votare, quindi, uno, due o tre candidati. Vediamo come. Se si sceglie di dare il proprio voto a un solo candidato non ci sono particolari accortezze. Basta scrivere nome e cognome, o solo il cognome se non ci sono casi di omonimia sulla riga tracciata accanto al simbolo. Chi vuole esprimere due preferenze, invece, deve stare attento, perché si devono indicare due candidati di sesso diverso. Se si votano due uomini, o due donne, la seconda preferenza sarà annullata e solo la prima sarà considerata valida. E passiamo a chi vuole votare tre candidati. Anche in questo caso vale il principio della rappresentanza di genere. Non si possono scegliere tre candidati dello stesso sesso, perché le ultime due preferenze verrebbero annullate. Si possono votare due uomini e una donna, oppure due donne e un uomo, ma bisogna sempre garantire la rappresentanza a entrambi i sessi.
NO AL VOTO DISGIUNTO. Le elezioni europee non prevedono la possibilità di voto disgiunto. Chi decidesse di farlo, deve sapere che il voto sarà nullo.
L’ERRORE. È questa la vera novità delle elezioni 2019. Se un elettore si rende conto di aver sbagliato a esprimere il proprio voto, può avere una seconda scheda? Sì, informa il Ministero dell’Interno. «Secondo la più recente giurisprudenza», si legge sul sito, «l’elettore che si rende conto di aver sbagliato nel votare può chiedere al presidente del seggio di sostituire la scheda stessa, e di esprimere nuovamente il proprio voto. Il presidente gli consegnerà una nuova scheda, inserendo quella sostituita tra le schede deteriorate».
Gli elettori dei comuni dove si rinnovano gli organismi elettivi riceveranno, oltre alla scheda per le europee (di colore arancione), un’altra scheda di colore azzurro. Le regole per esprimere il proprio voto cambiano in base alla grandezza del comune e al numero di abitanti.
SOPRA I 15MILA. Nei comuni con più di 15.000 abitanti si può tracciare un segno solo sul candidato sindaco; in questo caso il voto viene attribuito solo al candidato sindaco; se si traccia un segno solo su una delle liste collegate al candidato sindaco il voto viene attribuito sia al candidato sindaco che alla lista di candidati consiglieri. Se si sceglie un consigliere il voto va al prescelto, alla lista e al candidato sindaco. È possibile, inoltre, il voto disgiunto scegliendo il consigliere di uno schieramento e il sindaco dell’altro.
DOPPIA PREFERENZA. Solo nei comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti è possibile esprimere due preferenze per i candidati a consigliere comunale. Le preferenze devono riguardare due candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda.
DOPPIO TURNO. È eletto sindaco al primo turno solo il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi (almeno il 50% più uno); se nessuno raggiunge quella soglia, si tornerà a votare domenica 9 giugno per il ballottaggio tra i due candidati più votati.
SOTTO I 15MILA. Nei comuni fino a 15.000 abitanti si può tracciare un segno solo sul candidato sindaco, solo sulla lista collegata al candidato sindaco o anche sia sul candidato sindaco che sulla lista collegata al medesimo candidato sindaco: in ogni caso il voto viene attribuito sia alla lista di candidati consiglieri che al candidato sindaco collegato.
In questo caso è vietato il voto disgiunto, pena l’annullamento della scheda.
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