Fischietti e megafoni contro le “lucciole” sul lungomare di Montesilvano

Alla manifestazione promossa dal consigliere Aliano hanno partecipato cittadini, albergatori e associazioni

MONTESILVANO. Armata di fischietti e megafoni, al grido di “Fuori le prostitute da Montesilvano”, una carovana composta da amministratori, associazioni, albergatori e cittadini, ha percorso venerdì sera il lungomare per dire no alla presenza delle “lucciole”. La manifestazione, dal titolo “Questa sera ci battiamo noi”, è stata promossa dal consigliere Anthony Aliano con le associazioni Nuovo Saline, presieduta da Gianluca Milillo, e Montesilvano tricolore, rappresentata da Marco Forconi. Si sono unite alla carovana la Misericordia della città adriatica, i consiglieri comunali Adriano Tocco, Mauro Orsini, Alessandro Pompei e Enea D’Alonzo; i titolari degli hotel Sole e Le Nazioni e il coordinatore cittadino di Fratelli D’Italia, Mario Saladino.

Il corteo è stato apprezzato e sposato da diverse famiglie montesilvanesi che sono scese in strada con i propri bambini per far sentire la propria voce contro un fenomeno sempre più diffuso in città, anche di giorno. Se, fino a qualche tempo fa, la presenza delle prostitute era limitata al solo lungomare e nelle ore notturne, da tempo, le “lucciole” non aspettano più il buio per passeggiare lungo le strade cittadine, spingendosi anche in altri quartieri alla ricerca di clienti. Ciò accade principalmente sul lungofiume Saline e alle spalle del Palacongressi, dove prostitute sia straniere che italiane, giovani ma anche di mezza età, stazionano con regolarità, tra il via vai dei clienti che si fermano a consumare il proprio rapporto a pagamento nel parcheggio che costeggia la foce del Saline.

E seppure, nell’ultimo periodo, i controlli delle forze dell’ordine per garantire il rispetto di una ordinanza comunale siano stati intensificati – sono già 66 le sanzioni contestate a clienti e prostitute dall’inizio del 2016 per un importo di 23mila euro – e nonostante l’azione costante sul territorio della comunità Papa Giovanni XXIII per salvare le donne dalla tratta, il problema sembra dunque tutt’altro che diminuito. Da qui l’idea di dare vita a una manifestazione volta a disturbare il lavoro delle prostitute e dei loro sfruttatori che, effettivamente, al passaggio della rumorosa carovana, si sono allontanati molto velocemente. Solo in un caso il consigliere Aliano è stato costretto a incassare due ceffoni sulla mano con cui reggeva il microfono da un trans.

«La colonna umana contro la prostituzione è un primo segnale significativo che la città vuole offrire alla lotta contro il degrado», commenta Aliano. «Un’iniziativa che diventerà prassi fino a quando prostitute e sfruttatori non capiranno che è ora di cambiare aria. Così vogliamo proporre un nuovo modo di fare politica».

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