Fuori strada in moto, muore un 25enne

2 Ottobre 2011

Loreto Aprutino, il giovane ha telefonato alla madre: aiuto, venite subito a prendermi

LORETO APRUTINO. «Aiuto mamma sono qui, venite subito, sto vicino al bidone della spazzatura». Sono le ultime parole pronunciate da Antonio D'Addazio prima di morire a 25 anni sotto il peso del suo quad, la moto a quattro ruote con cui ieri pomeriggio il giovane era uscito per le campagne vicino casa, in contrada Sablanico, vicino al campo sportivo di Loreto. A nulla sono valse le ricerche avviate dopo quella disperata telefonata alla madre: Antonio D'Addazio, Tony per chi gli voleva bene, è stato ritrovato dai carabinieri un'ora dopo, lungo la scarpata che costeggia la strada che da Remartello sale verso Loreto, subito dopo il Conad, quando ormai per lui non c'era più nulla da fare.

Era morto, Antonio, schiacciato sotto i 600 chili del quad con cui da anni si divertiva a esplorare le campagne della sua zona. Ma ieri, come hanno ricostruito i carabinieri della compagnia di Montesilvano coordinati dal capitano Enzo Marinelli, l'ha tradito proprio quel terreno che lui conosceva così bene. Un errore di valutazione, una manovra sbagliata commessa a causa di rovi alti due metri: fatto è che il quad si è ribaltato, Antonio ha provato a chiedere aiuto probabilmente quando era già sotto, ma quando comunque per lui era già tardi.

LA TELEFONATA.
Sono le 16,30 quando chiama la madre dandole, come unico riferimento, un bidone della spazzatura. Troppo poco per la donna che, dopo aver provato a richiamarlo, allerta subito il marito, le due figlie, gli altri parenti e gli amici di Antonio. Per mezz'ora vanno a cercarlo nelle zone dove sanno che il giovane è solito andare, ma del ragazzo non c'è traccia e alle 17,10 viene avvisato anche il 112.

LE RICERCHE.
È il capitano Marinelli a coordinare il piano delle ricerche dirette dal comandante della stazione di Loreto, il maresciallo Giovanni Legnini. Sulla scorta delle indicazioni fornite dai famigliari, che ai soccorritori riferiscono che Antonio non si allontanava mai più di tanto dall'abitazione vicino al campo sportivo, le forze dell'ordine iniziano a setacciare la zona. Viene chiamato anche l'elicottero della polizia, anche i vigili del fuoco arrivano e l'ambulanza del 118. Suddivisi per aree, più di trenta persone cercano Antonio in un raggio di cinque chilometri fino a quando intorno alle 18,15 proprio i carabinieri notano qualcosa di strano sotto un dirupo di circa quattro metri, subito dopo il Conad.

IL RITROVAMENTO.
Tra cespugli di rovi alti oltre due metri si intravedono le ruote del quad rovesciato. I soccorritori si precipitano, c'è Antonio lì sotto. Ma il giovane non risponde. Prima di tirarlo fuori i pompieri devono fare un varco tra i rovi, ma i sanitari del 118 devono accertare che non c'è più nulla da fare. Tanta la rabbia e il dolore della famiglia, conosciutissima a Loreto dove il padre Zopito, in passato impegnato anche in politica, da anni manda avanti un'azienda agricola in cui lavorava anche Antonio.

I FUNERALI.
La salma, da ieri sera all'obitorio dell'ospedale di Penne, sarà riconsegnata oggi ai famigliari senza che sia fatta l'autopsia. I funerali di Antonio D'Addazio si svolgeranno domani pomeriggio nella chiesa di San Rocco, in contrada Santa Maria in Piano.

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