I 99 Posse stasera al Tipografia «Restiamo Cattivi Guagliuni»

13 Dicembre 2012

PESCARA. 99 Posse alla riscossa, questa sera al Club Tipografia di Pescara, ore 22. La loro grinta è intatta, anche dopo 21 anni di attività intervallati da uno scioglimento, nel 2005, e seguiti,...

PESCARA. 99 Posse alla riscossa, questa sera al Club Tipografia di Pescara, ore 22. La loro grinta è intatta, anche dopo 21 anni di attività intervallati da uno scioglimento, nel 2005, e seguiti, nel 2009, dalla réunion. «Il ritorno è stato subito un trionfo», , racconta Luca Persico, O Zulu, «nel 2009 siamo partiti da Napoli con dei concerti fantastici, poi 75 date di fila in tutta Italia. Dopo una pausa per lavorare al disco, "Cattivi Guagliuni", il nostro viaggio è ripreso, ma abbiamo sentito la crisi: quando le persone non hanno denaro risparmiano su cose come i concerti. Il nostro pubblico è composto da gente che non può permettersi lussi, per questo abbiamo suggerito un prezzo più basso a chi ci invitava. Ha funzionato».

Da anni siete legati all'Abruzzo da amicizie con musicisti locali. Vi sentite vicini anche al pubblico abruzzese?

« Sì. L'Abruzzo, per questioni culturali, è vicino alla nostra Campania: non si fanno investimenti importanti sulla cultura, eppure esistono tante realtà musicali».

Cattivi Guagliuni è un album che arriva dopo 20 anni di successi. Qual è il messaggio che lanciate stavolta?

«È un lavoro maturo, che rispecchia ciò che pensiamo: sentiamo una fortissima esigenza di autorappresentarci. Veniamo da un'adolescenza vissuta negli anni ’80, quando se non avevi soldi non potevi entrare nei locali, così i nostri spazi li abbiamo prima sognati e poi ce li siamo creati. Ancora oggi tutte le cose che contano sono superflue e le cose superflue sono quelle che contano, forse per questo la nostra volontà di autorappresentazione sta andando verso una ricerca di unità, di collettività, magari attraverso una nuova ondata di centri sociali».

Il singolo Mai più io sarò saggio è ispirato ai fatti del G8 di Genova e contiene alcune poesie di Nichi Vendola. Com'è nata questa collaborazione?

«Con Vendola ci sfioravamo da anni, poi ci siamo incontrati per caso. Parlando abbiamo chiesto di leggere le sue poesie e lui ha tirato fuori un libro. Mentre lo sfogliavamo "ci si sono drizzati i peli" con la raccolta "Lamento in morte di Carlo Giuliani" e abbiamo deciso di utilizzarla per una canzone. Poi si è aggiunta la collaborazione con Daniele Vicari, il regista di Diaz, che ci ha concesso le immagini per il video».

A cosa state lavorando?

Ci prepariamo a festeggiare i vent'anni di Curre curre guagliò con una riedizione ricca di collaborazioni.

Marinica Rivolta

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