I residenti: «Uffici e servizi al posto del Ferro di cavallo»

14 Maggio 2022

PESCARA. Dopo il via libera del consiglio comunale al progetto di abbattimento del Ferro di cavallo, in via Tavo, il comitato di quartiere “Per una nuova Rancitelli”, presieduto da Francesca Di...

PESCARA. Dopo il via libera del consiglio comunale al progetto di abbattimento del Ferro di cavallo, in via Tavo, il comitato di quartiere “Per una nuova Rancitelli”, presieduto da Francesca Di Credico, ribadisce la propria contrarietà a «un altro complesso di edifici-ghetto», e chiede che lì «sorgano solo strutture di servizio funzionali alla riqualificazione e al rilancio della zona. Pensiamo ad esempio a un distaccamento dell’università, a un presidio della polizia municipale, a una piazza monumentale, a uffici pubblici, a strutture ricreative o sanitarie, a un centro sportivo di eccellenza che aumenti l’attrattività del quartiere», propone il comitato.
Se ne parlerà in un’assemblea pubblica che si terrà sabato 21 maggio alle 18.45 nei locali della parrocchia dei Santi Angeli Custodi in via Lago di Posta. Il comitato invita a partecipare «residenti, associazioni e quegli amministratori del Comune che hanno voluto e vorranno contribuire a costruire un processo di reale riqualificazione di Rancitelli, affinché ognuno dia il proprio contributo alla rivisitazione del progetto che prevede la ricostruzione di nuove case in via Tavo».
Nei giorni scorsi il Comitato ha chiesto al Comune di rinviare l’approvazione della delibera ma non è servito a niente per cui ora «faremo sentire la nostra voce e le esigenze dei residenti con ogni mezzo, a partire dalle osservazioni che possono essere presentate entro 30 giorni». Trattandosi di «un’occasione storica per il quartiere e per tutta Pescara, non ha senso demolire per poi ricostruire qualcosa di simile a quello che c’è ora. E non dimentichiamo l’annosa situazione dei palazzi Clerico, per i quali da decenni ascoltiamo solo promesse disattese, la situazione di via Lago di Borgiano e gli alloggi di via Trigno, dei quali da anni è atteso il completamento».