«Il Comune spende troppo per le mense»

Indagine dei 5 Stelle sui costi della refezione scolastica: sono i più alti d’Abruzzo, il sindaco intervenga

PESCARA. Perché i costi della refezione scolastica a Pescara sono così alti, rispetto ad altri Comuni dell’Abruzzo? È la domanda che si sono posti i consiglieri del Movimento 5 Stelle, dopo un’attenta indagine sulle spese per le mense. Indagine avviata dopo che in commissione Finanze, martedì scorso, si è discusso di probabili aumenti, a partire dall’anno prossimo, di alcuni servizi a domanda individuale offerti dal Comune, tra cui anche le mense scolastiche.

Aumenti ingiustificati, a detta dei 5 Stelle, in quanto il Comune potrebbe ridurre i costi e adeguarli a quelli di altri enti abruzzesi. Pescara per 4.300 pasti al giorno spende, infatti, 7,36 euro a pasto, di cui 4,04 euro (ora 4,07 in base all’aggiornamento Istat scattato proprio martedì scorso) a carico di ogni bambino ospite della mensa. Mentre a Montesilvano la spesa è di appena 2,68 euro a pasto per i genitori.

Decisamente più basse di Pescara anche le tariffe di Chieti con 5,50 euro a pasto a carico del Comune e 2,96 delle famiglie; e di Teramo, rispettivamente, con 5,50 euro per il Comune e 2,5 per i genitori.

«Ci siamo chiesti il perché di questa differenza di spesa», ha affermato il consigliere di M5S Massimiliano Di Pillo, «probabilmente perché c’è un’organizzazione del servizio che si sa da dove comincia e non si sa dove finisce». Il servizio di Pescara, ha spiegato il consigliere, sarebbe tra l’altro molto particolare. Innanzitutto, perché continua ad essere svolto, da almeno dieci anni, dalla stessa ditta, la Cir food. Poi, perché l’appalto sarebbe diviso in due. Preparazione, trasporto, sporzionamento e distribuzione è di competenza della ditta; l’approvvigionamento, cioè l’acquisto delle derrate, invece sarebbe svolto dal Comune.

I 5 Stelle hanno ricordato, inoltre, che sull’ultimo appalto per le mense scolastiche, assegnato nel 2013 sempre alla Cir food, con scadenza nel 2017, grava anche un’inchiesta giudiziaria ancora non conclusa. Inchiesta, in mano al pm Di Florio, di cui hanno già dato notizia in passato gli organi di informazione, che sarebbe partita da una denuncia per contestare la regolarità dell’ultima gara d’appalto per le mense. «Vogliamo verificare i servizi a domanda individuale», ha detto la capogruppo del Movimento 5 Stelle Enrica Sabatini, «per capire dove poter ridurre le spese, evitando quindi aumenti per le famiglie. A questo punto ci piacerebbe conoscere la posizione politica del sindaco Marco Alessandrini». Pronta la replica del presidente della commissione Finanze Giuseppe Bruno: «Il Comune di Pescara spende più di tutti, perché offre pasti con una qualità più alta. Stiamo comunque verificando se si possono ridurre le spese».

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