Il figlio morto a Rigopiano, la Asl le chiede il ticket per un malore
Il giorno dopo la tragedia, la mamma di Marco Tanda si sentì male e fu assistita in Pronto soccorso. Dopo quasi 8 anni, la Asl reclama 41 euro. La rabbia del fratello. Il dg Asl: pago io
PESCARA. Il conto è di 40 euro e 97 centesimi, compresi 4,82 euro per le spese di spedizione della diffida di pagamento. È questa la cifra che, quasi otto anni dopo la tragedia di Rigopiano, è stata richiesta dalla Asl alla madre di Marco Tanda, una delle 29 vittime del resort crollato il 18 gennaio del 2017 alle ore 16,49. Una somma da pagare «entro 30 giorni» pena l’avvio del «recupero coattivo».
Marco aveva 25 anni ed era un pilota di aerei di Castelraimondo, in provincia di Macerata: era a Rigopiano con la fidanzata, Jessica Tinari, 24enne di Vasto per una vacanza.
Il giorno dopo il disastro, nel girone della confusione dell’ospedale di Penne, la signora Elma si sentì male a causa di una crisi d’ansia: nel momento in cui si rese conto che poteva non rivedere mai più il suo Marco, le mancarono le forze. Immediatamente, Elma fu assistita in Pronto soccorso per quel malore. E, adesso, la Asl, dopo l'accertamento, ha richiesto il pagamento per la prestazione sanitaria rimasta scoperta: un debito del dolore inconsolabile.
E anche la burocrazia ricorda sempre quei giorni: «La presente vale come interruzione della prescrizione e messa in mora del debitore», dice la lettera della Asl.
Il direttore generale Asl Vero Michitelli (nella foto in alto) spiega che la legge è legge e la Asl ha l’obbligo di richiedere il saldo delle prestazioni non pagate: quella richiesta di pagamento, dice Michitelli, «è un atto dovuto». Ma poi Michitelli mostra anche il lato umano della Asl: ««Comprendo la particolare emotività di questa vicenda e il profondo lutto che ha colpito la signora. Pertanto, a titolo personale, mi farò carico di saldare il ticket in questione». (p.l.)
«Ringraziamo il direttore generale della Asl per la disponibilità, ma se quel ticket va pagato lo pagheremo. Accetteremo di non pagare solo nel caso in cui quella cartella verrà annullata»: la risposta all'Ansa di Gianluca Tanda, presidente del Comitato vittime di Rigopiano e fratello di Marco, morto tra le macerie dell'hotel a 25 anni,
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