Il referendum in Abruzzo: No al 64 per cento. I risultati del voto Comune per Comune

Affluenza regionale al 69%, record a Lama dei Peligni con l’88%. Nelle nostre tabelle multimediali i risultati in ogni amministrazione abruzzese

PESCARA. Anche l’Abruzzo ha detto No alla riforma della Costituzione. E ha detto no al presidente del Consiglio Matteo Renzi. Il dato regionale è superiore a quello nazionale. Per il No ha votato (dato parziale) il 64,39% degli elettori, per il Sì il 35,61%. Alta l’affluenza rispetto alle precedenti tornate referendarie (quella sulle trivelle dello scorso anno, argomento molto sentito in regione non ha toccato il 40%), ma in linea rispetto alle ultime politiche e amministrative. Si è recato alle urne il 68,71% degli abruzzesi. Record di affluenza a Lama dei Peligni (1.298 abitanti) che ha fatto segnare l’87,82%.

LA CRONACA. Tra i dati di cronaca vanno segnalati a Tagliacozzo due elettori che hanno votato dopo esserci sposati (vedi fotonotizia in basso). A Chieti ha votato al seggio numero 3, alla bella età di 101 anni, Maria Candelora Di Cino. La signora Maria, nata nel capoluogo teatino nel 1916, ha fatto tutto da sola senza assistenza. Indossava scarpette rosse e uno sfavillante paio di occhiali a specchio. Anche in Abruzzo qualche elettore si è lamentato per le matite dei seggi apparentemente non regolamentari. Il sottosegretario alla Giustizia Federica Chiavaroli da Pescara ha smentito qualsiasi irregolarità: «Il Viminale ha immediatamente chiarito che si tratta di matite indelebili, da sempre usate, così come il costruttore in un'intervista al Corriere della Sera ha precisato. Nessun trucchetto come improvvidamente ha dichiarato l'onorevole Santanchè che, forse, avrebbe fatto bene ad evitare una polemica davvero di bassissimo profilo».

Immancabile il caso della scheda fotografata nel seggio. E’ successo a Pescara dove i carabinieri hanno denunciato un pescarese di 53 anni perché alle 20,30 è stato sorpreso nella sezione elettorale della scuola elementare di via Salara Vecchia mentre scattava una fotografia alla scheda elettorale che aveva appena compilato. Ad accorgersene, è stato il presidente del seggio, che ha avvisato i carabinieri. Il telefonino dell'uomo è stato sequestrato e depositato in Procura.

I RISULTATI. Per quanto riguarda i risultati delle urne (vedi le tabelle alla fine di questo articolo), quasi tutti registrano la vittoria del No. Tra i Comuni in netta controtendenza c’è San Giovanni Lipioni in provincia di Chieti, una sezione di 117 elettori, dove il Sì ha vinto con il 66,67%, e il No si è fermato al 33,33%. A San Pio delle Camere, comune dell’ex presidente del senato Franco Marini, ha vinto il No con il 56% contro il 43 del Sì. Stesso risultato a Lettomanoppello, comune del governatore Luciano D’Alfonso, dove il No vinto con il 57% e il Sì è andato sopra la soglia del 40%.

LE PROSPETTIVE. Ora bisognerà capire quale ricaduta avrà il voto sulla politica regionale. Certamente il primo problema riguarderà le Province. A Costituzione vigente, sopravviveranno, nonostante la legge Delrio le abbia cancellate, perché restano in Costituzione. E si comincerà subito a pensare alle inevitabili elezioni politiche del 2017. I parlamentari abruzzesi resteranno 21, contro i 14 deputati e i 2 senatori previsti dalla riforma Boschi. Degli attuali inquilini abruzzesi in Parlamento, solo la forzista di Sulmona Paola Pelino e il deputato di Celano Filippo Piccone dell’Ncd sono alla terza legislatura e quindi non dovrebbero essere ricandidati. Gli altri si sentiranno tutti in corsa, a partire dalla senatrice dell’Aquila Stefania Pezzopane che ha già annunciato l’intenzione di traslocare alla Camera. E dovrà rivedere i suoi piani il presidente della Regione Luciano D’Alfonso, che accarezzava l’idea di sedere nel nuovo Senato delle autonomie, e magari aspirare a un incarico di governo mantenendo la poltrona di governatore. Sul modello Bassolino, che da sindaco di Napoli, nel 1998 venne nominato ministro del Lavoro.

©RIPRODUZIONE RISERVATA