«Io, vittima della truffa Ici»
Parla la parrucchiera raggirata dal falso commercialista
PESCARA. «Mi continuano ad arrivare richieste di pagamenti di tasse e contributi che io credevo di aver versato. Ho già perso 20mila euro. Non ce la faccio più ad andare avanti così, sto pensando di chiudere l'attività». A parlare così è Mariapina Scamuffa, una delle vittime del falso commercialista pescarese, che ha ingannato decine, forse centinaia di contribuenti facendogli credere di aver versato gli importi delle loro tasse per intascare i soldi. Il Centro è riuscito a contattare uno dei clienti del falso professionista, che non è mai stato iscritto all'Albo.
«HO PAGATO PER 5 ANNI» Mariapina Scamuffa è una giovane parrucchiera. E' nata a San Salvo, si è trasferita a Pescara 12 anni fa. E' titolare del negozio di acconciature «Il tempio di Venere», che si trova all'angolo tra via Colonna e via dei Peligni. Il suo caso è emblematico, perché nella sua stessa situazione si trovano numerosi contribuenti. Alcuni hanno già scoperto di essere stati truffati, altri ancora non lo sanno. I controlli dell'ufficio tributi del Comune stanno andando avanti. «La mia disavventura con il falso commercialista è cominciata nel 2002», racconta la donna, «l'ho conosciuto ad un corso professionale per parrucchieri, lui si è presentato come consulente fiscale. Ha proposto di aiutarmi e io ho accettato». La parrucchiera ha aperto proprio quell'anno la sua attività a Pescara e ha acquistato anche un appartamento nel capoluogo adriatico. Per questo aveva bisogno di un commercialista che la consigliasse e l'aiutasse a calcolare tutte le tasse e i contributi da pagare. «Mi sono rivolta a lui per l'Irpef, l'Ici e per i contributi previdenziali di Inps e Inail», spiega, «ero tranquilla, perché pensava a tutto lui, anche ai pagamenti».
LETTERA DELLA FINANZA Questo rapporto di consulenza fiscale è andato avanti fino al 2006. Poi, è arrivata la sorpresa. «La guardia di finanza mi ha inviato un questionario per chiedere informazioni sul mio commercialista», dice Mariapina, «gli ho telefonato per metterlo al corrente e lui si è messo subito in allarme. Il suo comportamento mi ha insospettito e ho quindi deciso di andare direttamente alla guardia di finanza per avere delle delucidazioni». Lì, ha capito che c'erano delle indagini in corso sul falso consulente fiscale. «Un ufficiale mi ha consigliato di recarmi all'Inps per andare a verificare se tutti i pagamenti fossero in regola». Quando si è recata all'istituto previdenziale è cominciato l'incubo. «All'Inps», rivela la parrucchiera, «risultava solo il versamento iniziale del 2002 e qualche altro effettuato negli anni successivi. Altri contributi che io ho pagato al falso commercialista non figuravano affatto». Mariapina Scamuffa si è resa conto improvvisamente di essere stata truffata.
IN FUMO 20 MILA EURO Ma la sorpresa più brutta è arrivata in seguito. Ingiunzioni, avvisi di pagamento e iscrizioni a ruolo per i mancati versamenti di tasse, tributi e contributi previdenziali non le erano ancora arrivati, perché erano stati spediti alla sua vecchia residenza di San Salvo. «Il falso commercialista non mi aveva nemmeno fatto il cambio di residenza», sottolinea la parrucchiera, «così, le richieste di pagamenti delle tasse arretrate non sono arrivate a Pescara». Ha scoperto di dover pagare migliaia di euro dopo qualche anno. «Ho pagato al falso consulente fiscale 20mila euro di tasse e contributi che non ha mai versato all'Erario, al Comune e agli enti previdenziali», afferma. Alcune ricevute hanno addirittura il timbro di una banca che attesta l'avvenuto pagamento. «So che un dipendente di quell'istituto di credito è stato accusato di favoreggiamento ed è stato licenziato», sostiene la parrucchiera.
PARTE LA DENUNCIA La donna, consigliata da un avvocato, ha presentato nel 2006 una denuncia contro il falso commercialista. «Sono cinque anni che aspetto di essere chiamata, ma nessuno si è ancora fatto vivo». Nel frattempo, il falso consulente fiscale continua ad operare indisturbato. La parrucchiera, invece, è piombata in un incubo dal quale non riesce ancora a venirne fuori. Ha dovuto pagare per la seconda volta, e non ha ancora finito, le tasse e i contributi, comprensivi di mora e sanzioni per il ritardato versamento. Non sa quanto le resta di debito. «L'altro ieri», conclude Mariapina, «mi è arrivata l'ennesima richiesta di pagamento per 3.700 euro. Non ce la faccio più a pagare tasse e contributi arretrati».
«HO PAGATO PER 5 ANNI» Mariapina Scamuffa è una giovane parrucchiera. E' nata a San Salvo, si è trasferita a Pescara 12 anni fa. E' titolare del negozio di acconciature «Il tempio di Venere», che si trova all'angolo tra via Colonna e via dei Peligni. Il suo caso è emblematico, perché nella sua stessa situazione si trovano numerosi contribuenti. Alcuni hanno già scoperto di essere stati truffati, altri ancora non lo sanno. I controlli dell'ufficio tributi del Comune stanno andando avanti. «La mia disavventura con il falso commercialista è cominciata nel 2002», racconta la donna, «l'ho conosciuto ad un corso professionale per parrucchieri, lui si è presentato come consulente fiscale. Ha proposto di aiutarmi e io ho accettato». La parrucchiera ha aperto proprio quell'anno la sua attività a Pescara e ha acquistato anche un appartamento nel capoluogo adriatico. Per questo aveva bisogno di un commercialista che la consigliasse e l'aiutasse a calcolare tutte le tasse e i contributi da pagare. «Mi sono rivolta a lui per l'Irpef, l'Ici e per i contributi previdenziali di Inps e Inail», spiega, «ero tranquilla, perché pensava a tutto lui, anche ai pagamenti».
LETTERA DELLA FINANZA Questo rapporto di consulenza fiscale è andato avanti fino al 2006. Poi, è arrivata la sorpresa. «La guardia di finanza mi ha inviato un questionario per chiedere informazioni sul mio commercialista», dice Mariapina, «gli ho telefonato per metterlo al corrente e lui si è messo subito in allarme. Il suo comportamento mi ha insospettito e ho quindi deciso di andare direttamente alla guardia di finanza per avere delle delucidazioni». Lì, ha capito che c'erano delle indagini in corso sul falso consulente fiscale. «Un ufficiale mi ha consigliato di recarmi all'Inps per andare a verificare se tutti i pagamenti fossero in regola». Quando si è recata all'istituto previdenziale è cominciato l'incubo. «All'Inps», rivela la parrucchiera, «risultava solo il versamento iniziale del 2002 e qualche altro effettuato negli anni successivi. Altri contributi che io ho pagato al falso commercialista non figuravano affatto». Mariapina Scamuffa si è resa conto improvvisamente di essere stata truffata.
IN FUMO 20 MILA EURO Ma la sorpresa più brutta è arrivata in seguito. Ingiunzioni, avvisi di pagamento e iscrizioni a ruolo per i mancati versamenti di tasse, tributi e contributi previdenziali non le erano ancora arrivati, perché erano stati spediti alla sua vecchia residenza di San Salvo. «Il falso commercialista non mi aveva nemmeno fatto il cambio di residenza», sottolinea la parrucchiera, «così, le richieste di pagamenti delle tasse arretrate non sono arrivate a Pescara». Ha scoperto di dover pagare migliaia di euro dopo qualche anno. «Ho pagato al falso consulente fiscale 20mila euro di tasse e contributi che non ha mai versato all'Erario, al Comune e agli enti previdenziali», afferma. Alcune ricevute hanno addirittura il timbro di una banca che attesta l'avvenuto pagamento. «So che un dipendente di quell'istituto di credito è stato accusato di favoreggiamento ed è stato licenziato», sostiene la parrucchiera.
PARTE LA DENUNCIA La donna, consigliata da un avvocato, ha presentato nel 2006 una denuncia contro il falso commercialista. «Sono cinque anni che aspetto di essere chiamata, ma nessuno si è ancora fatto vivo». Nel frattempo, il falso consulente fiscale continua ad operare indisturbato. La parrucchiera, invece, è piombata in un incubo dal quale non riesce ancora a venirne fuori. Ha dovuto pagare per la seconda volta, e non ha ancora finito, le tasse e i contributi, comprensivi di mora e sanzioni per il ritardato versamento. Non sa quanto le resta di debito. «L'altro ieri», conclude Mariapina, «mi è arrivata l'ennesima richiesta di pagamento per 3.700 euro. Non ce la faccio più a pagare tasse e contributi arretrati».
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