La sede di via Italica dell’istituto De Cecco dove gli alunni possono usare solo il bagno a piano terra

PESCARA

Istituto De Cecco, manca l’acqua: un solo bagno per 420 studenti

La preside: "Al primo piano di via Italica servizi igienici inutilizzabili da settimane". Appello di Pettinari alla Provincia: "Situazione vergognosa e grottesca. Serve l’autoclave"

PESCARA. I 420 studenti che frequentano la sede di via Italica dell’istituto professionale De Cecco hanno a disposizione un solo bagno (con servizi igienici per tre persone), ed è quello che si trova a piano terra dell’edificio. Il bagno situato al primo piano, invece, non si può utilizzare, per carenza di acqua. E così dal primo piano bisogna inevitabilmente scendere a piano terra, creando un andirivieni e soprattutto delle file davanti all’unico bagno disponibile che in tempo di Covid non si sposano affatto con le disposizioni anti-contagio.
L’emergenza prosegue ormai da settimane ma, in misura diversa, il problema c’era anche l’anno scorso, anche se era meno avvertito per via della minore presenza di alunni, causa Covid. La dirigente scolastica Alessandra Di Pietro l’ha già segnalata alla Provincia, come racconta lei stessa, e ora il caso è finito sul tavolo dell’assessore regionale all’Istruzione e all’Edilizia scolastica Pietro Quaresimale su iniziativa del vice presidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari che ha inviato una lettera alla Regione e alla Provincia per chiedere un «intervento urgente».
"Non essendoci acqua al primo piano, le classi che si trovano su questo livello non hanno il bagno fruibile e possono usare solo quello a piano terra (con tre postazioni, compresa quella per i disabili), dove ci sono comunque aule e laboratori", dice Di Pietro. "Inevitabilmente si creano delle file e non riusciamo a rispettare gli spazi, le distanze, che andrebbero garantiti agli studenti. Eppure ci siamo organizzati a questo scopo, prevedendo ingressi e uscite diversificati". Da ora in poi "la situazione potrà solo aggravarsi, se non si provvede in qualche modo, perché va avviato l’orario definitivo, in base al quale i ragazzi staranno a scuola fino alle 16".

Ci sono già state le prime lamentele di "studenti e genitori e mi sono rivolta alla Provincia per sollecitare un intervento. Capisco le difficoltà dell’ente ma deve assolutamente fare qualcosa perché assistiamo a spostamenti continui dei ragazzi da un piano all’altro, e davanti al bagno si crea la fila. Qui serve l’autoclave, aspettiamo una risposta".

Pettinari, nella sua lettera, parla di "contingentamento dell’uso della toilette" per via "della carenza di acqua". Gli alunni delle 21 classi del biennio "sono costretti ad usare un solo bagno posizionato a piano terra, creando file lunghissime, con grande difficoltà a mantenere il distanziamento", nonostante le disposizioni sul Covid impongano di stare lontani. La situazione, sottolinea Pettinari (M5s), è diventata "insostenibile", tanto più che «non è nuova per questo edificio scolastico" ed è stata "segnalata da tempo dalla direzione dell’istituto ai referenti della Provincia", presieduta da Antonio Zaffiri. "Questa condizione", scrive sempre Pettinari, "obbliga la direzione della scuola a non poter effettuare orari pieni, perché una più lunga permanenza imporrebbe un maggiore uso dei servizi igienici".
Il giudizio di Pettinari è tranciante. "Tutto ciò è vergognoso e grottesco", scrive ancora nella lettera alle istituzioni. "Per risolvere il problema basterebbe semplicemente installare l’autoclave, che permetterebbe di portare l’acqua ai piani superiori. Con poche migliaia di euro si eviterebbero i disagi di una situazione divenuta ingestibile".
Il vice presidente del consiglio regionale chiede quindi a Regione e Provincia di «intervenire urgentemente per la soluzione del problema per rendere pienamente fruibile la sede di via Italica agli studenti che per troppo tempo sono stati costretti a stare lontani dalle aule scolastiche".
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