Pierluigi Biondi festeggiato nel suo comitato elettorale dopo i risultati del ballottaggio (foto Raniero Pizzi)

L'Aquila, la remuntada di Biondi: è lui il nuovo sindaco 

Dopo 10 anni di amministrazione Cialente la città torna al centrodestra. Clamorosa sconfitta di Di Benedetto lasciato solo dai gruppi di potere del Pd

L’AQUILA. L’Aquila questa mattina non solo si è svegliata con un nuovo sindaco, probabilmente il più giovane della storia della città (42 anni), ma anche con un altro colore politico, che da oggi governerà la città per i prossimi 5 anni, fino al 2022. Pierluigi Biondi, da sindaco di un piccolo paese, devastato dal terremoto del 2009, Villa Sant’Angelo, a primo cittadino del capoluogo di regione. E con lui amministrerà una giunta di centrodestra, composta per la prima volta anche da rappresentanti della Lega (Noi Con Salvini).
Una remuntada paragonabile a quella del Barcellona (4-0 contro il Psg in Champions e poi finita 6-1 per i catalani), visto che Biondi ha recuperato il 18% (53,52%, pari a 16.410 voti, contro il 46,48% di Di Benedetto, pari a 14.249 voti).

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Evidentemente la legge del contrappasso, di dantesca memoria, ha colpito: se Biondi è riuscito a recuperare quasi l’11% di svantaggio nei confronti di Americo Di Benedetto e del centrosinistra, rispetto al primo turno, e a superarlo di altri 7 punti percentuali, vuol dire che a votare non ci sono andati quelli che al primo turno avevano fatto sfiorare il 50% alla coalizione di centrosinistra.

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Un’analisi che il sindaco uscente, Massimo Cialente, e compagni dovranno fare in maniera approfondita. Evidentemente i sospetti che aleggiavano, cioè che qualcuno di peso all’interno del Pd avesse tirato i remi in barca, non erano infondati.
La bassa affluenza alle urne nel passato – nel 2012 era stata del 58% al ballottaggio, contro il 72,39% del primo turno, ieri il 52,07% al ballottaggio contro il 67,77% del primo turno – e il notevole vantaggio di Di Benedetto, facevano presagire una vittoria sicura del centrosinistra. Ma questi due dati da soli non giustificano una sconfitta così clamorosa e una vittoria del centrodestra che, evidentemente, rappresenta una voglia di cambiamento per gli aquilani. Una vittoria come non si era mai registrata negli ultimi 20 anni, un ribaltone che vuole gridare anche la delusione di gran parte della città per come è stata amministrata negli ultimi dieci anni, con i due mandati di Cialente.
«Gli aquilani hanno capito e hanno voluto liberarsi dai centri di potere del Pd», sono le prime parole di Pierluigi Biondi da nuovo sindaco del capoluogo di regione. «È stata la vittoria degli aquilani liberi, senza condizionamenti e che vogliono rimettere in moto le energie migliori di questa città», ha aggiunto. «È anche una rivincita contro tutti quelli che in queste settimane mi hanno insultato e offeso sui social».

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«La chiave della vittoria e di questo recupero strepitoso è stato il coraggio che abbiamo saputo mettere in campo e la compattezza della coalizione di centrodestra», ha sottolineato il nuovo primo cittadino, « E abbiamo vinto anche perché siamo riusciti a mettere in campo sensibilità diverse rispetto a quelle del centrodestra».
Quale sarà la prima mossa domani? «Domani la prima mossa? Io inizio a lavorare tra pochissimo. Come primo passo incontrerò la macchina comunale: dirigenti e partecipate». Per il nuovo esecutivo Biondi prende un po’ di tempo: «Non ne abbiamo parlato, ma ci incontreremo con i partiti e valuteremo i profili migliori secondo le competenze e il lavoro che ci sarà da fare. Non ci siamo dati una scadenza, ma il tutto avverrà in tempi molto rapidi. Il problema delle scuole è il primo da affrontare», conclude Biondi, prima di tuffarsi nel bagno di folla e di spumante tra i suoi sostenitori festanti. «Cosa ha detto mia moglie: “vabbé, vuol dire che ci rivediamo tra cinque anni”».
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