L'estate nera di Pescara vecchia

11 Agosto 2010

Scomparsa la movida, i gestori: «E' mancata una programmazione»

PESCARA. «L'altra sera ero in corso Manthoné e c'era una ragazza che parlava di un concerto, mi pare, di musica rumena al porto turistico. Forse a quella ragazza non fregava nulla della musica rumena, ma ne era incuriosita, attirata da un concerto in un posto frequentato e, così, è andata via da qui». E' la chiacchiera di piena estate origliata da un ristoratore del centro storico per descrivere che l'osannata movida, a Pescara vecchia, è scomparsa.

A raccontare il declino di una parabola iniziata a fine anni Novanta con il centro storico di Pescara diventato protagonista della città per la sua concentrazione di locali e la capacità di attirare un fiume di gente tra poche viuzze, sono gli stessi ristoratori che, rassegnati, si trovano ad affrontare l'estate più nera: «Il deserto a Pescara vecchia».

Locali sfitti, locali chiusi per ferie, locali in vendita; cifre che si aggirano tra il 30% in meno di clientela secondo Antonio Diodati della pizzeria La vecchia Pescara e un 60% in meno secondo il parere di Alessandro Baldati del ristorante L'osteria dei miracoli che dice: «Io sto cercando di vendere».

A caricarsi sulle spalle la disfatta di quest'estate è Cristian Summa, presidente del consorzio Pescara vecchia che riunisce una trentina tra ristoranti e locali. «C'è un calo di affluenza», dice, «anche se rispetto ad altri anni, abbiamo guadagnato i turisti. Perché? Perché è mancata una programmazione. Noi avevamo proposto un cartellone di eventi, l'estate nel centro storico dannunziano: nessuno ci ha detto no ma nenache sì. Il problema è che non ci si è seduti seriamente ad affrontare una programmazione estiva pur sapendo che a Pescara vecchia c'è un calo di presenze e pur sapendo che questa zona non teme la concorrenza di altri posti ma può benissimo convivervi».

Spettacoli, concerti: il sindaco Luigi Albore Mascia ha fornito una visione lusinghiera della parte storica ricordando gli appuntamenti del martedì e dicendo: «quest'anno abbiamo fatto bene, l'anno prossimo faremo meglio». Eppure Leo Sfamurri, altro ristoratore con il suo Chiodo fisso, se deve dare una visione ampia della zona dice: «Siamo ai minimi storici. La colpa è anche nostra perché in tanti non hanno voglia di diversificarsi e di investire. Ma avevamo proposto all'amministrazione un programmazione che abbinasse nomi un po' più altisonanti ad artisti locali e non è stata presa in considerazione. Ci siamo ritrovati con un programma di spettacoli che neanche conosciamo, che non è pubblicizzato e in cui non si è capito che, qui, occorre riportare di nuovo la gente e non attirarla. Allora, e lo dico con rispetto, risparmiateci i concertini del martedì, a noi non giovano».

La programmazione è uno dei tanti fardelli che si porta dietro il centro storico in quest'estate senza più passeggio unita, poi, all'assenza del parcheggio e alla scarsa pulizia. L'assessore al Commercio Stefano Cardelli conclude: «A Pescara vecchia, è vero, è finito il tempo della movida ma non sarà un concerto a salvarla. Occorre un cambio di passo, renderla un polo enogastromico a cui stiamo lavorando».

FABI ANNULLATO. Intanto il Comune ha risposto alle polemiche sul concerto annullato di Niccolò Fabi: «Comprendiamo la delusione dei fan, ma non è stata l'amministrazione a organizzare personalmente il concerto annullato a Pescara vecchia. Non conosciamo direttamente i motivi dalla tappa saltata», dice l'assessore Berardino Fiorilli, «ma noi ci siamo limitati a fornire solo il supporto tecnico».

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