CORONAVIRUS / ABRUZZO

L’obbligo di certificato anche per un solo giorno 

La Regione recepisce la circolare del ministro della salute: occorre sempre. E Marsilio firma l’ordinanza sui tamponi: se fatti in classe sono da codice rosso

PESCARA. Il ministero della Salute chiarisce definitivamente le modalità di riammissione in classe dopo una malattia, questione che ha fatto discutere anche in Abruzzo. In caso di problemi di salute, a prescindere dal numero di giorni di assenza, e quindi anche per una sola giornata, dovranno essere il medico curante o il pediatra a valutare se richiedere il tampone. Se venisse accertata la positività al Covid-19, si potrà tornare in aula, con apposita certificazione, solo dopo due tamponi negativi nell'arco di 24 ore, come previsto dai protocolli sanitari. Nel caso in cui, invece, si tratti di patologie diverse, una volta guariti servirà comunque il certificato medico per poter rientrare a scuola.
LA CHIAREZZA È FATTA. La circolare è stata recepita dalla Regione Abruzzo, che ieri l'ha trasmessa a tutti i soggetti coinvolti.
Il documento del ministero, firmato dal direttore generale Giovanni Rezza, mette la parola fine al caos sulle procedure che si è registrato con la riapertura della scuola. I provvedimenti di alcuni presidi abruzzesi, quindi, andavano nella giusta direzione. Si tratta di misure, previste da apposite circolari, che i dirigenti avevano individuato dopo incontri e confronti con le Asl, finalizzati proprio a fornire agli operatori della scuola indicazioni ed istruzioni per la riapertura.
IN AULA SOLO COL CERTIFICATO. È il caso, ad esempio, di un istituto di Montesilvano, dove la dirigente, in una circolare, scrive che «per rientrare a scuola, anche dopo un unico giorno di assenza per malattia, sarà necessario essere in possesso di un certificato del medico o del pediatra che attesti che l'alunno non è affetto da patologie infettive o diffusive».
O della scuola di Pescara dove due giorni fa è accaduta la stessa cosa. A differenza del passato, dunque, anche per un solo giorno di assenza per malattia, la semplice giustificazione del genitore non è più sufficiente.
LE QUATTRO IPOTESI. La circolare “Riapertura delle scuole. Attestati di guarigione da Covid-19 o da patologia diversa da Covid-19 per alunni o personale scolastico con sospetta infezione da Sars-CoV-2” riassume i criteri previsti per il rientro a scuola di alunni e personale docente e non docente in caso di Covid o di altra patologia. Sono previste quattro tipologie di intervento.
POSITIVI AL COVID. La prima si riferisce agli alunni o agli operatori scolastici positivi al coronavirus. In questo caso si notifica il caso, si avvia la ricerca dei contatti e si indicano le azioni di sanificazione straordinaria della struttura scolastica. «Per il rientro in comunità bisognerà attendere la guarigione secondo i criteri vigenti. Attualmente le indicazioni scientifiche prevedono l'effettuazione di due tamponi a distanza di 24 ore l'uno dall'altro con un contestuale doppio negativo, cui potrà conseguire la conclusione dell'isolamento e l'inserimento in comunità. L'alunno o operatore scolastico rientrerà a scuola con attestazione di avvenuta guarigione e nulla osta all'ingresso».
TAMPONE NEGATIVO. La seconda riguarda alunni o operatori negativi al tampone. «Se il test diagnostico è negativo, in paziente sospetto per infezione da Sars-CoV-2», si legge, «il pediatra o il medico curante valuta il percorso clinico/diagnostico più appropriato (eventuale ripetizione del test) e comunque l’opportunità dell’ingresso a scuola. In caso di diagnosi di patologia diversa da Covid-19, la persona rimarrà a casa fino a guarigione clinica seguendo le indicazioni del pediatra o del medico».
CONTATTI DI POSITIVI. C'è poi l'ipotesi di un alunno o di un operatore scolastico che convive con un soggetto risultato positivo al coronavirus. «Qualora un alunno o un operatore scolastico fosse convivente di un caso, esso, su valutazione del Dipartimento di prevenzione», recita la circolare, «sarà considerato contatto stretto e posto in quarantena. Eventuali suoi contatti stretti (esempio compagni di classe dell'alunno in quarantena), non necessitano di quarantena, a meno di successive valutazioni del Dipartimento di Prevenzione.
TIRIAMO LE SOMME. Il punto finale tira le somme sulla necessità del certificato medico per il ritorno a scuola. La circolare stabilisce che «in caso di test diagnostico per Sars-CoV-2 con esito positivo, dopo aver preso in carico il paziente ed aver predisposto il corretto percorso diagnostico/terapeutico, si predispone, dopo la conferma di avvenuta guarigione, con l'effettuazione di due tamponi a distanza di 24 ore l'uno dall'altro risultati negativi, “Attestazione di nulla osta all' ingresso o al rientro in comunità”». In caso di patologie diverse dal Covid- cioè per persone il cui tampone è negativo - «il soggetto rimarrà a casa fino a guarigione clinica seguendo le indicazioni e si redigerà una attestazione che l'alunno o l’operatore scolastico può rientrare a scuola poiché è stato seguito il percorso diagnostico-terapeutico e di prevenzione per Covid-19 come disposto da documenti nazionali e regionali».
CODICE ROSSO. L’ultima ordinanza del presidente Marco Marsilio, pubblicata alle 21.30 di ieri, attribuisce il codice rosso ai tamponi eseguiti su «soggetti sintomatici all’interno di una classe» e sui «contatti stretti». Questi tamponi hanno da oggi una corsia prioritaria «per consentire la tempestiva e regolare ripresa delle attività scolastiche». (l.d.)